Castel San Giorgio lancia una campagna contro avvelenamenti e maltrattamenti di animali. “Avvelenare è un crimine”: istituzioni e cittadini uniti per tutelare cani e gatti. Lo riporta La Città. Il progetto è stato promosso dal sindaco Paola Lanzara, dall’assessore alla Tutela animale Domenico Sellitto e dalla garante per i diritti degli animali Maria Piselli.
Castel San Giorgio, al via la campagna contro avvelenamenti e crudeltà sugli animali
Dopo i recenti episodi di avvelenamento e maltrattamento che hanno coinvolto cani e gatti, sia domestici che randagi, il Comune di Castel San Giorgio ha deciso di lanciare un segnale forte e concreto a tutela degli animali. Negli ultimi mesi si sono registrati nuovi casi che hanno destato preoccupazione e rabbia tra cittadini e volontari, riportando alla memoria il grave episodio di due anni fa, quando in località Paterno furono rinvenute diverse carcasse di cani avvelenati, un evento che finì anche all’attenzione della Procura. Per contrastare il fenomeno, l’amministrazione comunale ha avviato una campagna di sensibilizzazione diffusa tramite manifesti e canali ufficiali, con uno slogan inequivocabile: “Avvelenare è un crimine. Chi fa del male agli animali colpisce tutta la comunità.”
Il progetto è stato promosso dal sindaco Paola Lanzara, dall’assessore alla Tutela animale Domenico Sellitto e dalla garante per i diritti degli animali Maria Piselli. “Abbiamo scelto un messaggio diretto e incisivo per ribadire la ferma condanna di ogni atto di crudeltà – ha dichiarato il sindaco Lanzara – e per sensibilizzare la cittadinanza al rispetto degli animali”. L’iniziativa sottolinea anche l’importanza della collaborazione tra istituzioni e cittadini: chiunque noti bocconi sospetti o comportamenti anomali è invitato a segnalarli immediatamente alla polizia locale, così da consentire un intervento rapido. Con questa campagna, Castel San Giorgio riafferma il suo impegno a difesa degli animali, ricordando che ogni gesto di violenza non rappresenta solo un atto crudele contro i più indifesi, ma un vero e proprio crimine contro la collettività.