Carlo Acutis, insieme a Pier Giorgio Frassati, è stato proclamato Santo da papa Leone XIV in una piazza San Pietro gremita. Emozione per la famiglia Acutis e orgoglio della comunità di Centola. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Carlo Acutis proclamato Santo: festa a San Pietro e nel Cilento
«Dichiariamo e definiamo santi i beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis e li iscriviamo nell’albo dei santi». Con questa formula solenne in latino, papa Leone XIV ha proclamato santi due figure simbolo della fede giovanile, davanti a una piazza San Pietro gremita da oltre ottantamila fedeli. Un rito di straordinaria intensità che ha trasformato il cuore della cristianità in una festa universale. Presenti anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le massime autorità ecclesiastiche e migliaia di pellegrini giunti da ogni parte d’Italia e del mondo.
Prima della celebrazione, il Papa si è affacciato tra i fedeli definendo la giornata «una festa bellissima per tutta l’Italia, per tutta la Chiesa e per il mondo intero». Poi l’invito ai giovani: seguire l’esempio dei due nuovi santi che seppero vivere con semplicità l’amore per Cristo nell’Eucaristia, nei poveri e nei fratelli.
Il rito solenne
La celebrazione ha visto la richiesta ufficiale di canonizzazione da parte del cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. Sono seguite le litanie, il canto dell’inno di lode e la venerazione delle reliquie, esposte tra fiori come simbolo del Vangelo che fiorisce. Nell’omelia, Leone XIV ha esortato a non sprecare la vita ma a trasformarla in un «capolavoro», ricordando la devozione quotidiana dei due giovani alla Messa, all’adorazione eucaristica e alla confessione frequente. Una fede semplice ma radicale, capace di resistere anche di fronte alla malattia: Frassati morì a soli 24 anni, Acutis a 15.
La voce dei nuovi santi
Al termine, il Pontefice ha affidato all’assemblea due frasi simbolo: «Non io, ma Dio», diceva Carlo; «Se avrai Dio per centro di ogni tua azione, arriverai fino alla fine», ripeteva Pier Giorgio.
La gioia della provincia di Salerno
Tra le decine di migliaia di persone a Roma c’erano centinaia di fedeli salernitani, partiti di notte in pullman e treno da Salerno, Pontecagnano, Nocera, Scafati, Fisciano e da tutta la provincia. Un pellegrinaggio speciale anche dalla diocesi di Vallo della Lucania, terra d’origine della madre di Carlo, Antonia Salzano. Per l’Azione Cattolica, di cui Frassati faceva parte, la giornata è stata doppia festa: il riconoscimento della santità di due modelli da proporre ai giovani.
La famiglia Acutis
Durante l’offertorio, tutta la famiglia di Carlo ha portato i doni all’altare. Mamma Antonia, vestita di nero, ha salutato il Papa con emozione, accanto al marito Andrea e ai figli Michele e Francesca, nati dopo la morte del primogenito. «Ogni giorno ci arrivano notizie di miracoli e conversioni» ha dichiarato la madre, sottolineando l’amore di Carlo per l’Eucaristia e la sua missione di diffonderne la conoscenza attraverso la mostra sui miracoli eucaristici.
L’omaggio di Centola
Il piccolo comune cilentano, legato a Carlo per le origini materne, ha seguito la celebrazione attraverso un maxischermo in piazza. «Ci ha insegnato che la santità può fiorire nella vita quotidiana» ha detto il sindaco Rosario Pirrone, parlando di un orgoglio che diventa impegno a custodirne la luce per le future generazioni. A sera, mentre a Centola si celebrava con una festa comunitaria, un’effigie del nuovo santo è stata affidata ai motociclisti per essere portata al Santuario del Sacro Monte di Novi Velia, dove sarà venerata.