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Cardiochirurgia, svolta al Ruggi: nasce il reparto universitario e cambia l’assetto del settore

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Il Ruggi
Il Ruggi

Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, l’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno si prepara a una riorganizzazione profonda di uno dei suoi comparti più delicati e strategici.

Con una modifica dell’atto aziendale, è stata infatti avviata l’istituzione di un reparto di cardiochirurgia a conduzione universitaria, segnando un passaggio che potrebbe rappresentare un punto di ripartenza dopo anni complessi, segnati da indagini giudiziarie, dimissioni eccellenti e ridimensionamenti operativi.

Cardiochirurgia, svolta al Ruggi: nasce il reparto universitario

La nuova struttura universitaria disporrà di 10 posti letto e andrà ad affiancare l’unità di cardiochirurgia a gestione ospedaliera, che verrà ridimensionata a 20 posti letto. L’intervento si inserisce in una strategia più ampia condivisa tra i vertici dell’Università degli Studi di Salerno e la direzione dell’azienda ospedaliera, con l’obiettivo di rilanciare l’intero settore e ricostruire una filiera stabile tra formazione accademica e attività clinico-assistenziale.

Il percorso che ha condotto alla scelta prende avvio formalmente il 19 novembre scorso, quando il direttore generale del Ruggi, Ciro Verdoliva, ha chiesto al rettore dell’Unisa la designazione del nuovo direttore del reparto di Patologia molecolare e genomica medica, a seguito del pensionamento del professore Alessandro Weisz. La risposta dell’ateneo, datata 24 novembre, ha però ampliato l’orizzonte del confronto, individuando come priorità condivisa il pieno rilancio della cardiochirurgia, considerata essenziale per garantire continuità assistenziale, qualità delle cure e recupero di attrattività per il territorio.

Nella comunicazione ufficiale, il rettore Virgilio D’Antonio ha indicato tre direttrici principali: assicurare nell’immediato un’attività clinica stabile e di alto livello per ridurre la migrazione sanitaria; ricostruire una scuola di cardiochirurgia solida e riconosciuta; procedere contestualmente all’istituzione della Scuola di specializzazione in cardiochirurgia, ritenuta indispensabile per creare un collegamento strutturale tra formazione universitaria e pratica chirurgica. In questo quadro si colloca la richiesta di una unità di cardiochirurgia a conduzione universitaria.

Dal punto di vista organizzativo, la scelta consente anche di riallineare l’assetto del Ruggi a quanto previsto dal decreto del commissario alla sanità campana n. 103 del 2018, che disciplina la presenza di una doppia cardiochirurgia nelle aziende ospedaliere universitarie. L’attuale configurazione, con un’unica unità da 26 posti letto, verrà dunque superata in favore di due strutture distinte ma complementari.

Il rilancio arriva dopo una fase particolarmente travagliata per la cardiochirurgia salernitana. Negli ultimi anni il reparto è stato attraversato da forti tensioni, culminate in un’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il primario Enrico Coscioni in seguito al decesso di un paziente operato al Ruggi. L’indagine, avviata dopo la denuncia dei familiari, ha portato anche alla riesumazione del corpo e al sequestro di materiale sanitario e documentazione clinica.

A questi eventi si è aggiunto, nell’estate del 2023, l’addio di Severino Iesu, già primario della cardiochirurgia d’urgenza e figura di riferimento nazionale, insieme a diversi collaboratori. La scelta fu motivata dal progressivo depotenziamento del reparto e dalla riduzione dell’attività chirurgica conseguente allo sdoppiamento delle unità.

La nascita della cardiochirurgia universitaria rappresenta ora un cambio di passo nell’organizzazione del Ruggi, con l’obiettivo di ricostruire capacità operative, attrarre competenze e restituire centralità a un comparto considerato strategico per la sanità salernitana.

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