Porta un nome e un cognome l’ultimo di giunta prodotto dall’amministrazione comunale di Capaccio Paestum, prima di decadere a seguito delle dimissioni di Franco Alfieri e dei consiglieri comunali. È quello di Giuseppe Capozzolo, funzionario del Comune di Agropoli che lavorerà anche al Comune di Capaccio Paestum nel ruolo di responsabile dell’ufficio contabile con un incarico di 18 ore settimanali. Questo è stato possibile attraverso una convenzione con il Comune di Agropoli. Una decisione che ha sollevato non poche perplessità, sia per le tempistiche che per le modalità con cui è stata adottata.
Chi è Giuseppe Capozzolo?
Giuseppe Capozzolo, infatti, non è un nome nuovo nel panorama amministrativo locale: attualmente ricopre già lo stesso ruolo presso il Comune di Agropoli, il cui sindaco è Roberto Antonio Mutalipassi, stretto alleato politico del primo cittadino dimissionario. Mutalipassi, oltre a guidare l’amministrazione agropolese, è anche presidente dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento, un ente sovracomunale di cui lo stesso Alfieri ha rappresentato il principale punto di riferimento politico. Inoltre, Capozzolo è anche direttore dell’Agropoli Cilento Servizi, il cui presidente è Domenico “Mimmo” Gorga, noto per la sua vicinanza al sindaco dimissionario. Gorga, infatti, ha più volte espresso pubblicamente il suo sostegno nei confronti di Alfieri.
Le contestazioni giudiziarie
Ma non è solo il contesto politico a destare sospetti: Capozzolo è attualmente sotto processo con l’accusa di aver gestito in modo irregolare fondi pubblici. Secondo le contestazioni mosse dalla magistratura, “avendo la disponibilità del denaro gestito dall’Agropoli Cilento Servizi, si appropriavano della somma di euro 1.080,15 distraendola per finalità non istituzionali; in particolare disponevano il pagamento di fatture relative al rifornimento di carburante per veicoli non appartenenti all’Agropoli Cilento Servizi”.
Le parole di Gerardo Spira
Sulla vicenda è intervenuto anche Gerardo Spira, storico segretario di Angelo Vassallo e recentemente ascoltato dal comitato d’inchiesta sul Sistema Cilento e sull’omicidio del sindaco pescatore. Secondo Spira, la delibera con cui è stato affidato l’incarico a Capozzolo presenta numerose criticità: “È fatta male – ha spiegato – manca il procedimento motivato, non viene indicato chi ha proposto l’atto né il motivo della necessità di ricorrere a un altro funzionario. La convenzione, inoltre, avrebbe dovuto essere approvata contestualmente a questo atto di giunta, specificando tempi, giorni e costi”.
Spira ha inoltre ricordato che Capozzolo è già finito sotto la lente della Corte dei Conti “insieme ad altri, per compensi aggiuntivi”. Un dettaglio che aggiunge ulteriori dubbi sulla bontà di questa nomina e che alimenta le polemiche su un ultimo atto della giunta comunale che sembra confermare un metodo ormai consolidato negli ultimi anni: quello della continuità a tutti i costi, al di là delle circostanze e delle implicazioni giudiziarie.