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Capo d’Orso, il faro cambia volto: via alla concessione per il rilancio tra turismo sostenibile e inclusione

Il faro di Capo d'Orso
Il faro di Capo d'Orso

Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, il faro di Capo d’Orso, nel territorio comunale di Maiori, si avvia a inaugurare una nuova stagione della sua lunga storia, diventando laboratorio di sperimentazione per la valorizzazione del patrimonio pubblico costiero.

L’Agenzia del Demanio ha ufficializzato, attraverso una comunicazione sul proprio sito istituzionale, la firma dell’atto di concessione dell’immobile alla società Capo d’Orso srl, dando formalmente avvio a un articolato intervento di recupero e rifunzionalizzazione.

Capo d’Orso, il faro cambia volto

L’operazione rientra in una strategia più ampia di riuso dei beni dello Stato, fondata su modelli di partenariato pubblico-privato orientati alla sostenibilità economica, ambientale e sociale. La concessione avrà una durata di quarant’anni, con un canone annuo fissato a 19mila euro, a fronte di un investimento stimato in circa 650mila euro destinato alla riqualificazione dell’edificio e delle aree circostanti.

Il progetto presentato dal concessionario punta a restituire centralità a uno dei luoghi simbolo della Costiera amalfitana, rispettandone l’identità storica e il valore paesaggistico. L’ex struttura di servizio alla navigazione sarà trasformata in una struttura ricettiva di dimensioni contenute, pensata per inserirsi in modo armonico nel contesto naturale, con particolare attenzione all’impatto ambientale e alla tradizione locale.

Tra gli elementi qualificanti del piano di gestione figura un modello di ospitalità integrata, che prevede l’attivazione di un ristorante improntato ai principi dello “zero waste”, affiancato da un orto idroponico verticale destinato all’autoproduzione. Accanto alla componente turistica, il progetto include iniziative a forte valenza sociale, come percorsi di inserimento lavorativo rivolti a giovani con disabilità, previsti in particolare durante la stagione estiva.

Nei mesi invernali, quando la pressione turistica si riduce, il faro ospiterà la Casa dell’Artista, uno spazio dedicato alla ricerca e alla produzione creativa contemporanea. Il programma prevede residenze per artisti provenienti da contesti internazionali, con l’impegno a donare alla comunità locale le opere realizzate durante il soggiorno, rafforzando il legame tra il bene recuperato e il territorio di Maiori.

Un capitolo specifico del progetto riguarda l’accessibilità. Sono previsti interventi di mobilità dolce, tra cui l’installazione di una monorotaia leggera e il recupero dell’antico sentiero di collegamento, per rendere il sito raggiungibile anche da persone con ridotta mobilità. L’esperienza di visita sarà inoltre arricchita da sette itinerari tematici, supportati da audioguide geolocalizzate, pensati per raccontare la storia del faro, il paesaggio e l’identità culturale dell’area.

Secondo l’Agenzia del Demanio, la concessione del faro di Capo d’Orso rappresenta un esempio replicabile di valorizzazione del patrimonio pubblico, capace di coniugare tutela, innovazione e inclusione sociale. L’iniziativa si inserisce nel quadro dei nuovi bandi di concessione pubblicati per il 2025, che coinvolgono 14 immobili statali distribuiti in diverse regioni italiane, proposti attraverso strumenti differenziati che vanno dall’uso temporaneo alle concessioni di valorizzazione e a quelle agevolate per il terzo settore.

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