Lunedì 30 giugno l’associazione Volo Alto porterà all’Hotel Ariston di Capaccio Paestum l’anteprima dello Svit’Art Festival con teatro, musica e un messaggio sociale. Protagonista la compagnia La Pazza Idea.
Volo Alto, all’Hotel Ariston l’anteprima dello Svit’Art Festival
Lunedì 30 giugno 2025, alle ore 20, l’Hotel Ariston di Paestum ospiterà l’anteprima dello Svit’Art Festival, una rassegna che intreccia arte, cultura e responsabilità sociale. L’evento, promosso dalla Cooperativa Sociale Voloalto di Battipaglia in collaborazione con la testata Il Sole & le Nuvole, rappresenta il primo passo di un progetto culturale che mira a sensibilizzare e prevenire il disagio sociale attraverso la forza espressiva dell’arte.
Lo spettacolo
A fare da protagonista sarà la Compagnia Teatrale La Pazza Idea con lo spettacolo “Scusate se faccio tante storie”, scritto e diretto da Luca Landi. In scena, una narrazione teatrale dinamica e ironica che attraversa epoche e personaggi storici – da Giovanna d’Arco a Cristoforo Colombo, passando per Garibaldi – mescolando elementi di varietà napoletano e danza contemporanea in un viaggio che fonde memoria e sperimentazione.
Musica e ospiti
Ad aprire la serata sarà il cantautore cilentano Nubivago, che porterà sul palco le sue sonorità intime e pacificatrici. La conduzione dell’evento è affidata a Benedetta Gambale, che accompagnerà il pubblico in un percorso ricco di significati oltre l’intrattenimento. La serata vedrà anche la partecipazione di presenze istituzionali, membri del Comitato Tecnico Scientifico del Festival, rappresentanti del Terzo Settore e imprenditori che hanno sposato la causa del progetto.
Un festival con una missione
Lo Svit’Art Festival nasce con l’intento di usare l’arte e la cultura come strumenti di cambiamento sociale. Per questo gode del patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno, dell’ASL Salerno, di Confindustria Salerno, e del contributo della Camera di Commercio di Salerno. Una rassegna visionaria e coraggiosa, pronta a lanciare un messaggio chiaro: la cultura non è solo intrattenimento, ma un motore di trasformazione per la collettività.