Roberto Squecco lascia il carcere di Fuorni e torna ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta DIA su presunto scambio elettorale politico-mafioso a Capaccio Paestum. L’indagato è stato interrogato per circa 4 ore. Lo riporta Stiletv.
Capaccio Paestum, Squecco finisce domiciliari dopo interrogatorio
Dopo quattro ore di interrogatorio, Roberto Squecco, imprenditore con precedenti penali, lascia il carcere di Fuorni e ottiene gli arresti domiciliari. La decisione del gip del Tribunale di Salerno arriva nell’ambito dell’inchiesta della DIA di Salerno, su delega della DDA, relativa a presunti scambi elettorali politici-mafiosi durante le amministrative del 2019 a Capaccio Paestum.
Il 27 marzo scorso Squecco era stato arrestato con l’accusa di associazione mafiosa, tentata estorsione, rapina e scambio elettorale politico-mafioso. Al centro dell’inchiesta c’è un presunto patto corruttivo che coinvolgeva anche l’ex sindaco Franco Alfieri, tuttora agli arresti domiciliari, e riguardava l’abbattimento del lido Kennedy, di proprietà dello stesso Squecco. Durante l’interrogatorio, assistito dal legale Mario Turi, Squecco ha presentato la sua versione dei fatti. L’imprenditore, che si trova ai domiciliari nel comune di Montoro (Irpinia) per motivi di salute, si è detto collaborativo con le autorità.
Prima di lui, erano già passati ai domiciliari il vigile urbano Antonio Bernardi e il dipendente comunale Michele Pecora, anch’essi coinvolti nell’inchiesta. Restano invece fuori dal regime cautelare l’ex moglie di Squecco, Stefania Nobili, e l’ex assessore Maria Rosaria Picariello, ai quali erano stati revocati gli arresti domiciliari. L’inchiesta ha anche fatto emergere un presunto attentato dinamitardo fallito ai danni di Alfieri, ordito da Squecco con la complicità di un gruppo criminale di Baronissi, ma fallito a causa di un disaccordo sul compenso.