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Capaccio Paestum, sette consiglieri dissidenti disertano il Consiglio: la maggioranza nel caos

Comune di Capaccio Paestum

Comune di Capaccio Paestum

Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, il Consiglio comunale di Capaccio Paestum si è chiuso nel silenzio politico martedì pomeriggio, con un’assenza che ha segnato un nuovo punto di frattura all’interno della maggioranza.

Sette consiglieri comunali, già noti per aver firmato la mozione di sfiducia respinta nelle scorse settimane, hanno deciso di non prendere parte all’ultima seduta del 2025, creando un vero e proprio strappo istituzionale.

Capaccio Paestum, sette consiglieri dissidenti disertano il Consiglio

A spiegare le ragioni della mancata partecipazione è stato Antonio Agresti, portavoce del gruppo dissidente composto da Angelo Quaglia, Igor Ciliberti, Maria Rosaria Giuliano, Antonio Mastrandrea, Gianmarco Scairati ed Eustachio Voza. Secondo Agresti, l’assenza non rappresenta “una fuga dalle responsabilità”, bensì “un atto politico forte, maturato di fronte a una situazione di stallo, confusione e ambiguità che sta paralizzando l’amministrazione”.

Al centro della contestazione c’è soprattutto la mancata apertura di un confronto, annunciato dal sindaco Gaetano Paolino durante la precedente seduta, che non si sarebbe mai concretizzato. Agresti ha sottolineato come la città oggi non sappia chi governa, con quali numeri e quali alleanze, parlando apertamente di “ribaltamento politico” e di tentativi di costruire una maggioranza alternativa senza passare dalle urne, definendo il fenomeno come “trasformismo politico” e “attaccamento alle poltrone”. L’assenza dei sette consiglieri viene quindi presentata come una denuncia pubblica della situazione politica locale: “Da oggi in avanti nessuno potrà dire che non sapeva, la verità è sotto gli occhi di tutti”, ha concluso il portavoce del gruppo dissidente.

Dal fronte del sindaco Paolino è arrivata una replica netta e decisa. Il primo cittadino ha definito l’assenza dei consiglieri “gravissima” e “una violazione del mandato ricevuto dai cittadini”. Paolino ha ricostruito i passaggi politici delle ultime settimane, evidenziando i tentativi di mandare a casa l’amministrazione e respingendo le accuse di chiusura al dialogo. Il sindaco ha sottolineato di aver promosso un confronto istituzionale direttamente in Consiglio comunale e di aver incontrato diversi consiglieri senza avanzare richieste di incarichi o promesse di poltrone, ribadendo la propria disponibilità al confronto.

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