Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, il Consiglio Comunale di Capaccio Paestum ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Gaetano Paolino, ma il clima politico-amministrativo nella Città dei Templi resta particolarmente teso. Mercoledì pomeriggio, nell’aula consiliare del Capoluogo, il dibattito è stato acceso, con sette consiglieri critici verso la gestione dell’amministrazione che non hanno risparmiato attacchi diretti al primo cittadino.
Capaccio Paestum, resta alta la tensione politica
Nonostante la pressione, la mozione non è passata: determinante è stata l’astensione di cinque dei sei consiglieri di minoranza, che pur sedendo tra le file dell’opposizione, hanno scelto di non provocare la caduta dell’Amministrazione a pochi mesi dalle prossime elezioni. Hanno votato a favore della sfiducia Angelo Quaglia, Antonio Agresti, Igor Ciliberti, Maria Rosaria Giuliano, Antonio Mastrandrea, Gianmarco Scairati, Eustachio Voza e Simona Corradino. Contro si sono schierati il sindaco Gaetano Paolino e i consiglieri Adele Renna, Pamela Volpe e Luca Sabatella. Si sono astenuti Marianna Ruggiero, Luigi Delli Priscoli, Mimmo De Riso, Carmine Caramante e Fernando Maria Mucciolo.
Al termine dell’assise civica, Paolino ha espresso una soddisfazione solo parziale, citando la canzone di Ornella Vanoni: «Domani è un altro giorno». Ha aggiunto: «Voglio ringraziare tutti i consiglieri che, con grande senso di responsabilità, in questi giorni mi hanno detto: ‘Non condividiamo le tue idee, ma proveremo a valutarle’. Chi c’è e vuole lavorare è sempre ben accetto; chi invece vuole andare contro, dovrò valutare la posizione fino in fondo».
In precedenza, il presidente del Consiglio Comunale, Angelo Quaglia, aveva denunciato la carenza di dialogo con il sindaco negli ultimi sei mesi: «Non ci sono state richieste di confronto e manca quella condivisione che avrebbe dovuto rappresentare la base portante dell’amministrazione. Nonostante ciò, abbiamo voluto dare un ulteriore assist al sindaco, dimostrando che siamo qui non per processarlo a prescindere, ma per contribuire concretamente al miglioramento del paese. Invece ci siamo ritrovati in un continuo colloquio con le minoranze. Non vuole essere un attacco, ma questa è la realtà dei fatti».
L’assemblea conferma così le tensioni interne all’amministrazione comunale, con le opposizioni divise tra chi ha scelto di astenersi e chi ha espresso apertamente la propria contrarietà, aprendo uno scenario politico che, nonostante il voto favorevole al sindaco, resta caratterizzato da una forte instabilità e da possibili sviluppi nei prossimi mesi.







