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Capaccio Paestum, sigilli alla chiesa di San Vito: lo sfogo del parroco e la rabbia dei fedeli

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Parrocchia di San Vito
Parrocchia di San Vito

Chiusa parzialmente per infiltrazioni e lesioni la chiesa di San Vito a Capaccio Paestum. Il parroco Don Donato si sfoga: “Lasciateci costruire una casa per tutti”. La comunità si mobilita. Lo riporta Stiletv.

Capaccio Paestum, chiusa la chiesa di San Vito

La chiesa di San Vito, nel cuore di Piazza Santini a Capaccio Scalo, è stata parzialmente interdetta dai Vigili del Fuoco per gravi criticità strutturali. L’abside, colpita da infiltrazioni d’acqua e lesioni visibili sia sulle pareti che sulle travi lignee – danneggiate anche dai tarli – è stata posta sotto sequestro a tutela dell’incolumità dei fedeli.

A rendere ancora più amaro il momento, lo stallo nel progetto di riqualificazione dell’intero complesso parrocchiale, bloccato da ricorsi legali che coinvolgono privati cittadini e che hanno indotto la diocesi a sospendere i lavori in attesa del giudizio del Consiglio di Stato previsto per novembre.

Il dolore del parroco

Don Donato Orlando, guida spirituale della parrocchia da 27 anni, non ha nascosto la propria amarezza in un intervento toccante e diretto: “Perché qualcuno ci impone come vivere la nostra chiesa, senza conoscere i nostri disagi? Non abbiamo nemmeno un bagno, né una saletta per accogliere chi ha bisogno di conforto”.

Don Donato descrive una realtà fatta di sacrifici quotidiani, di celebrazioni sotto la pioggia e di fedeli accolti in piedi, senza uno spazio dignitoso dove essere ascoltati. Il progetto, già approvato dalla CEI, dalla Soprintendenza e con permessi comunali pronti, prevede una chiesa più grande (da 220 a 350 posti), climatizzata e accessibile, con aule catechistiche, una casa canonica e spazi per la pastorale giovanile. Ma tutto è fermo.

I ricorsi e la burocrazia

A bloccare l’avvio dei lavori, un ricorso dell’ex sindaco e parlamentare Gaetano Fasolino, residente nella zona, che ha sollevato dubbi sulla legittimità della donazione di alcune aree comunali in favore della parrocchia. Al centro della controversia, la natura del diritto di superficie e la definizione del bene come privato o pubblico. La comunità, intanto, esprime delusione e sdegno, ritenendo che l’ostruzionismo legale stia privando i cittadini di un luogo di culto sicuro e moderno, in un territorio dove la dimensione religiosa rappresenta un valore identitario profondo.

L’appello del sacerdote

“Chiedo a chi ci ostacola: è davvero il caso di imporre la propria idea a discapito di migliaia di persone? Questa chiesa è della comunità, non del parroco. Io sono solo di passaggio. Lasciateci vivere il futuro”. Nel suo appello finale, don Donato invoca rispetto, ascolto e consapevolezza, rivolgendosi direttamente ai capaccesi: “Non spegnete le speranze di chi crede in una chiesa accogliente. Lasciateci vivere la nostra parrocchia”.

Capaccio Paestum

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