Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, la Commissione europea ha riconosciuto ufficialmente la Campania come «area indenne da Psa», confermando la conclusione dello stato di emergenza legato alla peste suina africana. La decisione, arrivata con voto unanime, comporta la revoca di tutte le restrizioni imposte negli ultimi due anni, soprattutto nelle aree più colpite del Basso Vallo di Diano e della zona sud orientale del Cilento.
Campania dichiarata indenne da peste suina
Il risultato giunge al termine di un percorso definito dalla Regione come «multidisciplinare e interistituzionale», che ha coinvolto numerosi soggetti tecnici e amministrativi. Alla pianificazione delle attività hanno partecipato la Direzione generale per la tutela della Salute, tramite la cabina di regia dell’Unità di prevenzione e sanità pubblica veterinaria, e la Direzione generale per le politiche agricole, alimentari e forestali, impegnata nel sostegno alla filiera suinicola.
Le misure messe in campo hanno riguardato il rafforzamento della sorveglianza epidemiologica, un’intensificazione dei campionamenti sugli animali e l’attuazione di specifiche campagne di monitoraggio, oltre all’applicazione di protocolli di biosicurezza negli allevamenti e alla gestione coordinata della fauna selvatica. «Il coordinamento costante tra Regione, centri di riferimento veterinario, istituzioni nazionali, Commissione europea, forze dell’ordine e associazioni di categoria è stato un elemento chiave per il successo dell’intervento», si legge in una nota regionale.
Un ruolo determinante è stato svolto dai servizi veterinari delle Asl e dai due centri di riferimento regionali: il Criuv, responsabile del coordinamento operativo e del supporto tecnico-scientifico, e il CreSan, dedicato alla definizione delle strategie di prevenzione e alla diffusione delle buone pratiche di biosicurezza. Fondamentale anche l’apporto dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno e del Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università Federico II.
Nella rete di collaborazioni è rientrata anche l’attività dei carabinieri forestali, delle associazioni venatorie, dei cacciatori e degli Ambiti territoriali di caccia, coinvolti nella gestione della fauna selvatica, considerata uno dei principali vettori del virus.
Sul fronte del sostegno economico, la Direzione generale per le politiche agricole ha ricordato il bando di dicembre 2023, attraverso il quale sono state finanziate 27 aziende suinicole per oltre 2,1 milioni di euro destinati al potenziamento della biosicurezza. A questo intervento si aggiunge l’avviso pubblico di settembre 2023, con aiuti straordinari pari a circa 1,1 milioni di euro erogati a 149 allevatori operanti nella cosiddetta “zona rossa”.








