A Campagna una coppia ha scelto di “italianizzare” i nomi dei propri figli minori. Per concretizzare la decisione, i genitori – un uomo di 46 anni e una donna di 40 – hanno presentato richiesta ufficiale alla Prefettura.
L’autorizzazione della Prefettura
La Prefettura ha accolto la domanda e trasmesso l’autorizzazione all’ufficio anagrafe del Comune di Campagna, che ora dovrà procedere al cambio dei nomi. La modifica è stata pubblicata sull’Albo Pretorio, come previsto dalla legge. Da oggi Rayan si chiamerà Francesco, mentre Tasnim diventerà Maria.
Quando è possibile cambiare nome all’anagrafe
Il cambio del nome è un’ipotesi eccezionale regolata dalla legge italiana. È ammesso, ad esempio, quando il nome attribuito alla nascita è ridicolo, vergognoso o rivela l’origine naturale. In altri casi, la legge consente la modifica per motivi soggettivi considerati meritevoli di tutela e non in contrasto con l’interesse pubblico. Non sono invece accettabili i nomi che rimandano a personaggi noti per condotte disonorevoli.
Altri casi previsti dalla legge
La normativa prevede anche la possibilità di cambiare nome per chi ha intrapreso un percorso di transizione di genere. In passato era richiesto l’intervento chirurgico come requisito, ma la giurisprudenza più recente – e la Corte Costituzionale – hanno ampliato la procedura, tutelando anche chi ha seguito percorsi differenti, per garantire rispetto dell’identità e benessere psicologico.