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Agropoli, condannato il consigliere Bruno Bufano: rischio decadenza per ricettazione

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Il tribunale di Vallo della Lucania

Il Tribunale di Vallo della Lucania ha condannato Bruno Bufano, consigliere comunale di maggioranza ad Agropoli, a un anno e sette mesi di reclusione (pena sospesa) e a 250 euro di multa per minacce aggravate e ricettazione. La sentenza, emessa il 1° aprile dal giudice Alberto Imperiale, ha riconosciuto la responsabilità dell’esponente politico in un caso risalente al 28 novembre 2019, legato a un episodio dai contorni tesi e controversi.

La vicenda: arma rubata e minacce

Secondo quanto ricostruito, Bufano avrebbe minacciato Andrea Picariello, brandendo una pistola poi risultata giocattolo, durante una lite avvenuta ad Agropoli. Durante la perquisizione della sua auto, i carabinieri avrebbero però rinvenuto un fucile calibro 12 Vincenzo Bernardelli, risultato rubato nel 2017 a Santa Maria di Castellabate. Il giudice ha ritenuto provato che l’imputato fosse consapevole dell’origine illecita dell’arma, sottolineando come non avesse mai fornito spiegazioni credibili sulla provenienza del fucile.

Il comportamento dell’imputato evidenzia la consapevolezza dell’origine illecita del bene”, si legge nelle motivazioni.

Una faida dalle origini lontane

L’intera vicenda giudiziaria si inserisce in un contesto di vecchi contrasti personali tra Bufano e la famiglia Picariello, legati – secondo quanto emerso – a un vecchio episodio riguardante il furto di una salma. Nel corso del processo, è stato ricordato un acceso scontro verbale in cui Vincenzo Picariello, padre di Andrea e oggi deceduto, avrebbe minacciato Bufano urlando:

Datemi la salma di mio figlio, altrimenti vi sparo e vi scanno”. Per questa parte della vicenda, Andrea Picariello è stato assolto “perché il fatto non sussiste”, mentre il procedimento nei confronti del padre si è estinto per decesso.

Le conseguenze politiche: rischio decadenza

La sentenza apre ora uno scenario delicato sul piano politico. Poiché il reato di ricettazione rientra tra quelli che comportano l’incompatibilità con incarichi pubblici, la Procura trasmetterà la decisione al Comune di Agropoli. Spetterà all’ente verificare se procedere alla decadenza automatica del consigliere Bufano, che attualmente siede tra i banchi della maggioranza.

Il dispositivo prevede anche la confisca e distruzione delle armi sequestrate: la pistola giocattolo e il fucile rubato.

Una sentenza che scuote la politica locale

Con questa condanna, il Tribunale mette la parola fine a una vicenda che intreccia cronaca giudiziaria e politica cittadina, alimentando tensioni all’interno della maggioranza agropolese. Resta ora da capire se e quando il Consiglio comunale prenderà atto della decisione, un passaggio che potrebbe modificare gli equilibri interni all’amministrazione e aprire nuovi scenari politici.

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