Proseguono le indagini sulla bomba esplosa al Comune di Castel San Giorgio e sull’agguato di fuoco avvenuto lo scorso 6 giugno: la Dda Antimafia indaga sui due episodi criminali. Lo riporta Il Mattino.
Castel San Giorgio, bomba al Comune e agguato: accertamenti su auto dei sospetti
Proseguono le indagini della Dda Antimafia di Salerno sugli episodi criminali che hanno colpito il Comune di Castel San Giorgio. Lo scorso 10 marzo, intorno alle 2 di notte, un ordigno esplosivo fu fatto detonare davanti alla casa comunale, danneggiando portone, vetri interni e un’abitazione vicina. L’esplosione, definita dagli inquirenti come metodo mafioso, ha coinvolto cinque persone attualmente indagate per danneggiamento aggravato.
Tre mesi dopo, il 6 giugno, due dei sospetti furono coinvolti in un agguato a Mercato San Severino, con spari contro la loro auto, una Fiat Panda, che portò a un ferito. La vettura è stata sequestrata il giorno seguente e per i primi di settembre sono previsti accertamenti irripetibili, comprese analisi dattiloscopiche e ricerche di residui di spari, per chiarire eventuali collegamenti tra i due episodi.
Gli investigatori sperano che l’analisi dell’auto possa fornire ulteriori elementi sul contesto dell’esplosione e sulle responsabilità degli indagati. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Castel San Giorgio e dal nucleo operativo di Mercato San Severino, in coordinamento con il Comando provinciale di Salerno e la Dda. Il movente dietro l’ordigno e l’agguato rimane al momento sconosciuto, ma i nuovi controlli potrebbero far luce sulle dinamiche che collegano i due raid criminali.