Cronaca Salerno, Salerno

Blocco pesca nel Tirreno, allarme del Gal Magna Graecia: “Filiera in ginocchio”

blocco pesca Tirreno
blocco pesca Tirreno

Il prolungamento del fermo pesca nel mar Tirreno fino al 30 novembre sta creando forti preoccupazioni tra i pescatori e le imprese della filiera ittica. Da Agropoli a Sapri, le marinerie del Cilento si sono riunite in questi giorni per cercare di reagire a un provvedimento che rischia di mettere in ginocchio un comparto già fragile.

L’appello del Gal Magna Graecia

A farsi portavoce del disagio è il Gal Pesca Magna Graecia, che rappresenta enti pubblici e operatori del settore. Il presidente Marco Rizzo ha inviato una lettera ufficiale al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, chiedendo un intervento urgente per tutelare i lavoratori del mare.

Rizzo sottolinea che il blocco, comunicato a meno di 48 ore dalla ripresa delle attività prevista per inizio novembre, ha colto di sorpresa le flotte, causando perdite economiche ingenti e un effetto domino su tutta la filiera del pesce fresco.

Pesca ferma e porti bloccati

Il fermo costringe centinaia di pescherecci a restare ancorati nei porti, con pesanti ripercussioni su redditi familiari, imprese di trasformazione e punti vendita locali. Secondo il Gal Magna Graecia, l’interruzione della pesca “colpisce il cuore produttivo delle comunità costiere”, molte delle quali vivono esclusivamente di questa attività.

Tra Roma e Bruxelles: una trattativa complessa

Il blocco nasce da una trattativa tra il Governo italiano e la Commissione europea, che aveva inizialmente imposto lo stop totale della pesca a strascico nel Tirreno fino a fine anno. Solo dopo una lunga mediazione è stato possibile ridurre la chiusura a un mese aggiuntivo, con la promessa di indennità economiche e la ripresa delle attività a dicembre.

Il grido d’allarme dal Cilento

Nonostante le rassicurazioni, la situazione resta difficile. Ogni giorno di fermo rappresenta una perdita significativa per i pescatori cilentani, che chiedono maggiore attenzione e un dialogo diretto con le istituzioni.

La filiera è allo stremo. Occorre un intervento immediato per salvaguardare non solo l’economia del mare, ma anche la dignità di chi vive di pesca“, ha dichiarato Rizzo.

Fermo

Ultime notizie