Cronaca Salerno, Salerno

Bimbo di Sapri in fin di vita al Santobono: la mamma accusa i medici

Cosenza neonata morta
Immagine di repertorio
Cosenza neonata morta

Proseguono senza sosta le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Sapri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lagonegro, per fare luce sulle circostanze che hanno portato al gravissimo ricovero di un bambino di appena nove mesi, originario di Villammare, ora ricoverato in prognosi riservata presso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli come riportato da Il Mattino.

Sapri, bambino in fin di vita al Santobono con gravi lesioni cerebrali

Il piccolo era giunto al Pronto Soccorso dell’ospedale di Sapri in condizioni critiche, accompagnato dalla madre. All’arrivo, secondo quanto riferito, era privo di coscienza. I sanitari hanno immediatamente disposto il trasferimento d’urgenza a Napoli, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico nel tentativo di salvargli la vita. Le sue condizioni restano gravissime.

Dai primi accertamenti medici sono emerse gravi lesioni cerebrali, ma nessuna frattura ossea al cranio. Sul corpo del neonato, tuttavia, sono state rilevate diverse altre fratture, tra cui una al femore, possibili lesioni al collo e, secondo una prima valutazione clinica, anche segni di fratture costali risalenti a un periodo precedente. I medici hanno inoltre segnalato una severa difficoltà respiratoria, che potrebbe essere connessa a una patologia pregressa.

La madre ha riferito di essersi recata con il bambino presso il pronto soccorso già il 28 maggio scorso, ma che in quell’occasione – stando a quanto dichiarato in uno sfogo pubblicato sui social – non sarebbero state rilevate anomalie o problematiche specifiche. Su questo punto saranno svolti ulteriori approfondimenti, anche attraverso l’esame della documentazione clinica.

Il padre del bambino

Il padre del bambino, separato dalla madre e residente a Sapri, ha appreso del ricovero solo nella tarda mattinata di ieri, intorno alle 13:30, e ha dichiarato – tramite il proprio legale – di non aver visto il figlio negli ultimi giorni né di essere stato a conoscenza della precedente visita in ospedale.

Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze e documentazione sanitaria utile a ricostruire nel dettaglio quanto accaduto. In particolare, l’attenzione è rivolta a stabilire se le lesioni riscontrate siano compatibili con una caduta accidentale, con una patologia preesistente o se possano essere il risultato di maltrattamenti. Al momento non risultano iscrizioni nel registro degli indagati, ma la Procura non esclude alcuna ipotesi.

 

 

 

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