Con 36 voti favorevoli e un solo astenuto, il Consiglio regionale della Campania approva una legge per il riutilizzo sociale dei beni sottratti ai clan camorristici, nata da un progetto scolastico. Coinvolti studenti, istituzioni e il mondo del sociale. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
I beni sottratti ai clan rinascono grazie ai giovani: approvata la legge
Un segnale forte contro la criminalità organizzata arriva direttamente dai banchi di scuola. È stata approvata con 36 voti favorevoli e un solo astenuto la proposta di legge “Nuovi interventi per la valorizzazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”, presentata dal presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, insieme ai consiglieri Vincenzo Santangelo (Italia Viva) e Bruna Fiola (Partito Democratico).
La norma non nasce nei tradizionali circuiti politici, ma prende forma dalle idee e dai desideri degli studenti e delle studentesse coinvolti nel progetto “Ragazzi in Aula”, un’iniziativa che porta i giovani nelle istituzioni, dando loro voce su temi di forte impatto sociale.
Le dichiarazioni
«Questa proposta è il frutto delle riflessioni dei ragazzi che hanno partecipato al progetto Ragazzi in Aula. La loro sensibilità e il loro impegno hanno offerto un contributo concreto al dibattito istituzionale», ha dichiarato Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio regionale.
La legge amplia le possibilità di riutilizzo sociale dei beni confiscati alla camorra, prevedendo non solo il recupero strutturale degli immobili, ma anche iniziative rivolte all’inclusione e alla crescita dei giovani in condizioni di svantaggio.
«L’obiettivo è offrire a questi ragazzi opportunità reali di inserimento e valorizzare le loro potenzialità in ambienti sani, sottratti al degrado criminale», ha aggiunto Bruna Fiola, presidente della Commissione Politiche sociali.
Il provvedimento rappresenta anche un investimento culturale: i beni confiscati non solo vengono strappati alla camorra, ma diventano strumenti per costruire comunità più forti e consapevoli.
«Valorizzare questi beni significa restituirli alla collettività e investire nella legalità. È un messaggio chiaro: quei luoghi devono rinascere grazie ai giovani e al tessuto sociale sano del nostro territorio», ha sottolineato l’assessore regionale alla Legalità, Mario Morcone.