Dopo l’incendio che ha distrutto un caseificio nella zona industriale di Battipaglia, i dati Arpac confermano che la qualità dell’aria resta nei limiti. Nessun rischio ambientale per la cittadinanza, mentre proseguono le indagini sulle cause del rogo.
Battipaglia, incendio in zona industriale: la qualità dell’aria nei limiti
A Battipaglia non sono stati registrati superamenti dei limiti di legge sulla qualità dell’aria dopo l’incendio che ha interessato la zona industriale, coinvolgendo sterpaglie e un caseificio in via Bosco II. Lo confermano le stazioni di monitoraggio più vicine, posizionate presso lo Stir, a circa 1,6 chilometri dal rogo, e nella villa comunale di via Belvedere, a 3,2 chilometri di distanza.
Le rilevazioni aggiornate a questa mattina su polveri sottili, benzene, toluene, xilene e ossidi di azoto non hanno evidenziato criticità. Su richiesta dei vigili del fuoco, i tecnici dell’ARPAC hanno installato ieri un campionatore ad alto flusso in via Filigalardi, a circa 300 metri dall’area colpita, per monitorare eventuali emissioni di diossine, furani e policlorobifenili. Nello stesso sito è stato attivato anche uno strumento per il controllo del particolato PM10.
La sindaca Cecilia Francese ha espresso solidarietà all’azienda Giffoniello, il cui capannone è stato distrutto dalle fiamme. “Si tratta di un’attività appena inaugurata e all’avanguardia nel settore caseario, che rappresenta una delle ricchezze del territorio e dà lavoro a diverse persone – ha dichiarato Francese –. Ci auguriamo che le autorità competenti facciano rapidamente piena luce sulle cause dell’incendio e che i responsabili di questo ignobile atto vengano assicurati alla giustizia. L’Amministrazione Comunale valuterà, nel rispetto della normativa vigente, tutte le misure necessarie per supportare l’imprenditore e favorire la rapida ripresa della produzione casearia”.
