Cronaca Salerno, Salerno

Battipaglia, da bene confiscato a biblioteca comunale: il progetto di via Gramsci entra nella fase finale

Battipaglia variante 17mila euro nuova biblioteca
Foto di repertorio

Come riporta il Mattino, entra nella fase conclusiva il progetto di riconversione dell’immobile confiscato alla criminalità organizzata di via Gramsci, destinato a diventare una biblioteca comunale e sala studio a Battipaglia. L’intervento rientra nella Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), dedicata a inclusione e coesione sociale, e rappresenta uno degli esempi più significativi di riuso pubblico dei beni confiscati nel territorio comunale.

Battipaglia, da bene confiscato a biblioteca comunale

I lavori principali, eseguiti dalla Effecostruzioni di San Marcellino, si sono conclusi alla fine di settembre, dopo una proroga di trenta giorni rispetto al termine originario. Lo scorso 16 ottobre, con la determina n. 1507, l’Ente ha affidato alla Globo Colibrì srls di Battipaglia la realizzazione degli ultimi interventi di rifinitura, per un importo di 1.395 euro oltre Iva. La ditta si occuperà della sistemazione delle aiuole esterne e dell’installazione dell’impianto di irrigazione, passaggio che anticipa l’imminente apertura della nuova struttura alla cittadinanza.

Il progetto è stato redatto dal Raggruppamento temporaneo di professionisti guidato dall’architetto Francesco Gioia e dall’ingegnere Massimiliano Casillo, e prevede un investimento complessivo di 450mila euro. L’obiettivo è trasformare un bene un tempo appartenente alla criminalità organizzata in un presidio culturale e civile, aperto al pubblico e in particolare alle nuove generazioni.

L’intervento riguarda i locali ai numeri civici 39, 41, 43 e 45 di via Gramsci, oggi parte del patrimonio indisponibile del Comune. L’idea è restituire alla città uno spazio destinato alla lettura, allo studio e alla socialità, colmando un vuoto culturale che da anni caratterizza la comunità. Il progetto, candidato nel 2022, si è posizionato al numero 219 della graduatoria nazionale dei progetti ammessi a finanziamento nell’ambito della misura dedicata alla valorizzazione dei beni confiscati nel Mezzogiorno.

«La progettazione di questa piccola biblioteca pubblica, in una città dove i presìdi culturali sono rari, rappresenta un gesto concreto di fiducia nel valore della cultura come bene comune», ha dichiarato l’ingegnere Massimiliano Casillo, progettista dell’intervento. «Spazi pensati con cura e rispetto per il contesto contribuiscono a creare ambienti vivibili e stimolanti, capaci di generare benessere e relazioni positive».

La misura, promossa dal Ministero per il Sud e la Coesione territoriale e attuata dall’Agenzia per la Coesione, punta a restituire alla collettività i beni sottratti alla criminalità, reinserendoli nel circuito legale come centri di legalità, sviluppo sociale e cultura. «Questo edificio – ha aggiunto Casillo – non nasce solo come nuova presenza urbana, ma come seme di possibilità, un invito collettivo a immaginare un futuro più consapevole e condiviso».

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