Cronaca Salerno, Salerno

Bancarotta Alvi, la Corte d’Appello riduce le condanne: pene dimezzate per Villani e gli altri imputati

Bancarotta Alvi, la Corte d’Appello riduce le condanne: pene dimezzate per Villani e gli altri imputati
Angelo Villani

Si è chiuso con un sensibile ridimensionamento delle condanne il processo d’appello per la bancarotta fraudolenta del gruppo Alvi, colosso della grande distribuzione alimentare dichiarato fallito il 16 dicembre 2009. Poco dopo le 19 di ieri, la Corte d’Appello di Salerno ha emesso la sentenza che ha dimezzato le pene inflitte in primo grado all’ex presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani, e ad altri dieci imputati come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Bancarotta Alvi, la Corte d’Appello riduce le condanne

Assente in aula al momento della lettura del dispositivo, Villani aveva in precedenza preso la parola durante una delle ultime udienze per contestare le accuse, rievocando le tappe del suo lungo percorso giudiziario e tentando di dimostrare l’infondatezza delle ipotesi a suo carico. La Procura lo aveva indicato come principale responsabile di un’operazione di spoliazione patrimoniale, quantificata in circa 3 milioni di euro, comprendente merci, attrezzature, impianti e incassi dei punti vendita sottratti alla società poco prima del crac.

A determinare la riduzione delle condanne è stata la concessione delle attenuanti generiche ritenute, dai giudici della Corte d’Appello – presidente Francesco Siano, a latere Silvana Clemente e Maria Zambrano – equivalenti o prevalenti rispetto alle aggravanti. Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Carlo Di Ruocco, Felice Lentini, Michele Tedesco e Lorenzo Bocchino, ha fatto leva su elementi che hanno convinto i magistrati ad alleggerire le posizioni dei loro assistiti.

La nuova sentenza stabilisce per Angelo Villani una pena di 5 anni e 6 mesi, a fronte dei 12 anni e 6 mesi decisi in primo grado. Riduzioni analoghe anche per gli altri imputati: 5 anni e 5 mesi per Antonia Villani (già condannata a 12 anni), 4 anni e 2 mesi per Giuseppe Villani, 4 anni e 10 mesi per Elisa Villani, 4 anni e 8 mesi per Giovannina Villani, 4 anni e 2 mesi per Anna Villani. A seguire, 3 anni e 10 mesi per Sergio Gaudino, 2 anni e 4 mesi per Luigi Stile, 5 anni per Antonio Della Monica, 4 anni e 5 mesi per Bartolomeo Pagano e 5 anni per Vittorio Aliberti.

Il reato contestato a vario titolo era quello di bancarotta fraudolenta, ipotizzata come conseguenza di un’articolata strategia di svuotamento delle risorse societarie in danno dei creditori. Secondo l’accusa, si sarebbe trattato di un unico disegno criminale attuato in modo frammentario attraverso un complesso intreccio di società legate al gruppo Alvi.

San Marzano sul Sarno

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