Le acque marine della provincia di Salerno si confermano tra le più salubri della Campania. A certificarlo è l’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, che nel corso del periodo balneare effettua regolari campionamenti su tutta la linea di costa. Dei 328 punti monitorati a livello regionale, la stragrande maggioranza ha ottenuto valutazioni di balneabilità “sufficiente”, “buona” o “eccellente”, mentre solo quelli con classificazione “scarsa” risultano interdetti come riportato da Il Mattino.
Balneazione, mare salernitano promosso
Nello specifico, tra i 138 tratti di litorale che si estendono da Positano fino a Sapri, appena quattro risultano attualmente non idonei alla balneazione, tutti collocati nel tratto costiero compreso tra i fiumi Irno e Sele. Si tratta di meno del 3% dell’intero litorale salernitano, ad esclusione delle aree portuali. Tuttavia, alcune recenti segnalazioni da parte dei bagnanti hanno fatto emergere preoccupazioni in merito a colorazioni anomale dell’acqua, rilevate non solo nel capoluogo, ma anche a Capaccio Paestum, dove si è osservata una tinta tra il verde e il giallastro.
Controlli e verifiche
Gli accertamenti straordinari effettuati dall’Arpac nel tratto urbano tra Pastena e Torrione non hanno evidenziato la presenza di agenti inquinanti. Anche le associazioni ambientaliste attive a Paestum hanno rassicurato i cittadini, spiegando che le alterazioni cromatiche sono riconducibili a fenomeni naturali, in particolare alle fioriture algali favorite dalle alte temperature e dalla particolare condizione delle acque. Episodi simili si ripetono ciclicamente nel periodo estivo e, come confermano i dati analitici, non sono stati riscontrati batteri fecali in quantità tali da costituire un rischio per la salute pubblica.
Situazione territoriale
Il tratto di mare con i risultati migliori si conferma quello cilentano. Lungo i circa 100 chilometri di costa che vanno da Agropoli a Sapri, tutti i punti sottoposti a controllo hanno ottenuto valutazioni eccellenti. A riconferma della qualità delle acque, anche Legambiente ha assegnato le “cinque vele” a località come Pollica, Castellabate e San Giovanni a Piro, premiando contestualmente numerosi altri centri già destinatari della Bandiera Blu della Foundation for Environmental Education.
A nord della provincia, la situazione a Capaccio Paestum si presenta generalmente positiva: quattro tratti costieri ottengono una classificazione eccellente e altri quattro una buona, tra cui Acqua dei Ranci, Ponte di Ferro, Villaggio Merola e Torre di Paestum. Superato il Sele, iniziano però a manifestarsi alcune criticità: a Eboli, l’intera costa è comunque balneabile, con tre dei quattro tratti classificati come eccellenti.
Le eccezioni
A Battipaglia resta invece il problema del fiume Tusciano, che influisce negativamente sulla qualità delle acque in corrispondenza del Lido Spineta, a sud della foce. Più a nord, nella località La Picciola, l’acqua mantiene una qualità sufficiente. Anche nel comune di Salerno sono presenti aree con limitazioni: i divieti persistono nei tratti compresi tra i fiumi Fuorni e Picentino e nella zona est del fiume Irno, già da tempo interdetta alla balneazione.
Sorridono invece le località della Costiera Amalfitana: pur con qualche variazione nei valori, il mare è complessivamente balneabile lungo l’intero arco che va da Vietri sul Mare a Positano. Trenta dei trentacinque tratti analizzati risultano eccellenti, i restanti cinque presentano una classificazione buona.