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Scafati, raid notturno alla Casa del Popolo: «Degrado e insicurezza in piazza Vittorio Veneto»

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Foto di Facebook

Atti vandalici nella notte tra il 25 e il 26 settembre alla Casa del Popolo di Scafati: ignoti forzano l’ingresso e portano via pochi spiccioli. Attivisti denunciano degrado e chiedono intervento urgente delle istituzioni. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Scafati, atti vandalici alla Casa del Popolo: «Piazza Vittorio Veneto è terra di nessuno»

Nella notte tra il 25 e il 26 settembre ignoti hanno fatto irruzione nella sede de La Casa del Popolo di piazza Vittorio Veneto. I vandali, dopo aver forzato una porta sul retro, si sono introdotti nei locali che ospitano le sedi di Partito Democratico, Sinistra Italiana, Anpi e della rete di Mediterranea Saving Humans, portando via soltanto pochi spiccioli.

Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini, mentre l’episodio ha subito sollevato sconcerto e indignazione tra attivisti e cittadini. In una nota diffusa dai promotori, l’accaduto viene definito «un fatto grave, che evidenzia un clima di abbandono e insicurezza» proprio nel cuore della città, a pochi passi dalla chiesa di Santa Maria delle Vergini.

Una piazza dimenticata

La Casa del Popolo, nata come spazio di socialità e partecipazione, si è sempre definita «una luce che si accende in mezzo al buio». Ma la violazione subita mette in luce criticità che residenti e commercianti denunciano da tempo: degrado, assenza di controlli e fenomeni di microcriminalità.

Secondo alcune indiscrezioni, dietro al raid ci sarebbe un gruppo di ragazzi che abitualmente si ritrova in piazza. Tuttavia, il vero nodo – sottolineano gli attivisti – resta lo stato di abbandono dell’area: dopo il tramonto piazza Vittorio Veneto diventa una sorta di «terra di nessuno», tra motorini che sfrecciano, schiamazzi, risse, episodi di violenza e persino intimidazioni ai passanti.

L’appello

«La piazza – si legge ancora nella nota – è ridotta a palcoscenico sporadico per eventi che non lasciano alcuna traccia nel medio e lungo periodo». Da qui la richiesta di un intervento immediato da parte delle istituzioni e una risposta corale della cittadinanza: «Mettiamo tutto il nostro impegno nella presenza quotidiana e nelle attività sociali, ma da soli non basta. Serve un’azione concreta, prima che la situazione degeneri».

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