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Assoluzione definitiva per Cesarano, Bianco ed Eboli: la Cassazione chiude il caso sul presunto patto elettorale con il boss Pignataro

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Corte di Cassazione
Corte di Cassazione

Come riportato da Il Mattino, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura generale di Napoli, rendendo definitiva l’assoluzione dell’ex vicesindaco Antonio Cesarano, dell’ex consigliere comunale Carlo Bianco e del cittadino Ciro Eboli. I tre erano imputati nel procedimento sul presunto scambio elettorale politico-mafioso legato alle elezioni comunali del 2017 a Nocera Inferiore.

Nocera, assoluzione definitiva per Cesarano, Bianco ed Eboli

La decisione chiude un percorso giudiziario complesso, iniziato sulla base di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Salerno e condotto dai carabinieri del Ros. Le contestazioni ipotizzavano un accordo con Antonio Pignataro, figura di rilievo della camorra nocerina e già esponente della Nuova Famiglia, deceduto nell’aprile scorso. Secondo l’impianto accusatorio originario, Pignataro avrebbe garantito un supporto elettorale in termini di voti ai candidati Bianco ed Eboli in cambio dell’impegno a favorire una delibera utile all’avvio di una mensa destinata a famiglie in difficoltà nel rione Montevescovado.

Le prime due sentenze, di primo grado e d’appello, avevano portato a condanne. Successivamente, la Cassazione aveva disposto l’annullamento con rinvio, chiedendo una nuova valutazione sulla natura dell’“utilità” oggetto dell’accordo ipotizzato dagli inquirenti. Nel nuovo giudizio celebrato davanti alla Corte d’Appello di Napoli, i tre imputati erano stati assolti.

Nella motivazione, i giudici partenopei avevano sottolineato come non vi fosse prova di un beneficio concreto e immediato derivante dall’intesa contestata. La delibera citata, infatti, si era limitata a un atto di indirizzo e non aveva prodotto effetti economici o amministrativi tali da configurare un ritorno certo per le persone coinvolte. Per la Corte, si trattava piuttosto di una mera aspettativa di profitto futuro, insufficiente a integrare la fattispecie di scambio elettorale politico-mafioso.

La Procura generale aveva invece sostenuto che il progetto della mensa avrebbe garantito un vantaggio potenziale, specie per Eboli, in termini di futuri incarichi professionali o di accesso a finanziamenti dedicati, comprese eventuali erogazioni dell’otto per mille. Una linea ritenuta non adeguatamente supportata dalla prova, al punto da portare la Cassazione a non accogliere il ricorso.

La sentenza rende dunque definitiva l’assoluzione di Cesarano, Bianco ed Eboli, confermando le conclusioni maturate nel secondo processo d’appello. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Annalisa Califano, Massimiliano Forte, Andrea Vagito, Bonaventura Carrara e Giuseppe Della Monica. L’inchiesta, nelle sue fasi iniziali, aveva fatto emergere anche episodi di corruzione elettorale a favore di altri candidati al consiglio comunale, profilo rimasto separato dal filone principale ora definitivamente archiviato.

Nocera Inferiore

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