Dopo un lungo e complesso iter giudiziario, si è conclusa con un’assoluzione piena la vicenda processuale che vedeva imputato Antonio Tesone per l’omicidio di Aldo Autuori, avvenuto nell’agosto del 2015 a Pontecagnano, in provincia di Salerno. La Corte di Assise di Appello di Napoli, seconda sezione, presieduta dal giudice Silvana Gentile, ha emesso oggi la sentenza con formula piena: “per non avere commesso il fatto”.
Assolto Antonio Tesone: non commise l’omicidio di Aldo Autuori
L’uccisione di Autuori, che avvenne davanti a un bar della cittadina salernitana, scosse profondamente l’opinione pubblica. Quel giorno, la vittima si trovava in compagnia della moglie, rimasta ferita durante l’agguato, e del nipotino. Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’omicidio sarebbe stato pianificato dal clan camorristico Mallardo con l’obiettivo di favorire il gruppo criminale rivale Mogavero-Bisogni, che avrebbe mal tollerato la concorrenza delle attività commerciali gestite da Autuori.
Antonio Tesone era stato inizialmente condannato all’ergastolo sia in primo che in secondo grado, nel corso del processo celebrato presso la Corte di Assise di Appello di Salerno. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza, ritenendo necessario un nuovo esame della vicenda giudiziaria. Gli atti furono quindi trasmessi alla Corte di Appello di Napoli, che oggi ha completamente ribaltato il precedente verdetto.
Tesone è stato difeso nel corso dell’intero procedimento dall’avvocato Dario Vannetiello, il quale ha sostenuto l’estraneità del proprio assistito rispetto ai fatti contestati, evidenziando incongruenze e carenze probatorie. La decisione odierna della Corte di Assise di Appello di Napoli accoglie in pieno la tesi difensiva, scagionando definitivamente Tesone dall’accusa di omicidio volontario aggravato.
Con la lettura del dispositivo, si chiude una vicenda giudiziaria durata quasi dieci anni, segnata da sentenze contrapposte e da una revisione profonda dei fatti da parte dei giudici di Napoli. L’assoluzione odierna rappresenta un punto fermo che pone fine al coinvolgimento di Tesone in uno dei casi di sangue più controversi degli ultimi anni nel territorio salernitano.