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Assolti i medici della Tortorella: crollano le accuse dopo anni di inchieste

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Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, si chiude con un esito radicalmente diverso da quello ipotizzato dagli inquirenti la lunga vicenda giudiziaria che aveva travolto un gruppo di professionisti della clinica Tortorella di Salerno. Il tribunale ha messo fine a un procedimento complesso che, dal 2020, aveva posto sotto accusa il primario di chirurgia e oncologia, alcuni membri della sua équipe e la stessa struttura sanitaria per una serie di decessi sospetti avvenuti tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018.

Morti sospette, assolti i medici della Tortorella

Il giudice della prima sezione penale del Tribunale di Salerno, Ferruccio Della, ha pronunciato ieri una sentenza che ribalta integralmente l’impianto accusatorio: Marco Clemente è stato assolto da tutti e sei i capi d’imputazione perché il fatto non sussiste; la collega Emanuela Giordano è stata ritenuta estranea ai fatti contestati; Carmine Napolitano, che all’epoca fu posto ai domiciliari, è stato prosciolto da cinque imputazioni e condannato a otto mesi per un singolo episodio; sei mesi sono stati inflitti al dottor Miniaci per un’unica contestazione relativa al decesso Montuori. Nessuna responsabilità civile, inoltre, è stata attribuita alla clinica Tortorella.

Le imputazioni originarie riguardavano sei presunti casi di omicidio colposo, legati – secondo le tesi accusatorie – all’esecuzione di interventi definiti eccessivamente invasivi, giudicati inutili per pazienti oncologici in fase avanzata. Gli atti investigativi sostenevano che scelte chirurgiche ritenute aggressive fossero state adottate senza un miglioramento complessivo delle prestazioni cliniche. I consulenti della procura avevano attribuito alle équipe presunti comportamenti imprudenti, includendo violazioni dei protocolli operatori e carenze nella gestione dei post-operatori.

La ricostruzione emersa in aula, alimentata da una nuova perizia disposta dal giudice e da ulteriori accertamenti difensivi, ha capovolto tale scenario. L’istruttoria ha evidenziato elementi incompatibili con le ipotesi della procura, fino a determinare un’assoluzione generalizzata. Le motivazioni, attese entro novanta giorni, chiariranno l’impianto logico-giuridico adottato dal magistrato.

Resta pendente un diverso procedimento, avviato nel 2021, relativo al decesso dello psichiatra e medico legale Antonello Crisci, ricoverato per un intervento alla colecisti nel luglio 2018 e poi deceduto nel dicembre 2019 in seguito a una severa sepsi. Per questa vicenda il giudizio di primo grado è tuttora in corso.

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