L’Asl Salerno amplia l’uso delle bodycam: 500 dispositivi saranno consegnati al personale sanitario per prevenire aggressioni e garantire maggiore sicurezza nei reparti a rischio. Lo riporta Stiletv.
Asl Salerno, 500 bodycam in dotazione al personale sanitario
L’Asl Salerno ufficializza il potenziamento del sistema di sicurezza a tutela del personale sanitario, con l’introduzione su larga scala di 500 nuove bodycam. Dopo una prima fase sperimentale avviata lo scorso febbraio in alcuni reparti, i dispositivi saranno ora consegnati a una platea più ampia di operatori, in particolare nei settori della psichiatria, dell’emergenza-urgenza e della medicina penitenziaria.
L’uso delle videocamere, progettate per essere indossate, avverrà nel pieno rispetto delle normative sulla privacy. Le bodycam sono dotate di schermo frontale e rappresentano un deterrente nei confronti di comportamenti violenti, contribuendo a creare ambienti di lavoro più sicuri per operatori e pazienti.
La sicurezza
«Abbiamo creduto in questa innovazione sin dall’inizio dell’anno e i risultati positivi della sperimentazione ci spingono ora a estendere la dotazione», ha dichiarato il Direttore Generale dell’Asl Salerno, ingegnere Gennaro Sosto. «La tecnologia va affiancata a un cambiamento culturale basato sulla comunicazione. Il nostro dovere è proteggere chi lavora in prima linea».
Ogni dispositivo registra esclusivamente su attivazione da parte dell’operatore e le immagini raccolte vengono automaticamente cancellate dopo 48 ore, salvo nei casi in cui siano utili per documentare situazioni di emergenza. L’impiego delle bodycam sarà limitato ai contesti ad alto rischio, con l’obiettivo di prevenire – non documentare – episodi di violenza.
Il progetto
La campagna informativa sul corretto utilizzo delle bodycam è stata diffusa anche tramite un video esplicativo pubblicato sui canali social dell’azienda e sul portale YouTube dell’ASL, con la partecipazione degli operatori del 118. Inoltre, sono stati avviati corsi di formazione dedicati al personale incaricato dell’uso dei dispositivi. Il progetto è stato seguito dalla direttrice della UOC Rischio Clinico, Anna Bellissimo, e da Fortunata Russo, referente della UOC RSPP. La distribuzione partirà nei reparti con maggior numero di segnalazioni di aggressioni, per poi estendersi progressivamente a tutte le sedi.