Cronaca Salerno, Salerno

Anziani maltrattati a Cappelle: otto operatori rischiano di finire a processo

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Immagine di repertorio
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È stata formalizzata la richiesta di rinvio a giudizio per otto persone, tra dirigenti e operatori sanitari, legate all’Istituto Europeo della Terza Età, una struttura residenziale situata a Cappelle. L’accusa, formulata dal pubblico ministero Morris Saba, comprende una serie di reati gravi, tra cui maltrattamenti — in alcuni casi aggravati dalla condizione di disabilità delle vittime — e sequestro di persona.

Gli episodi contestati risalgono al periodo compreso tra il 2022 e il 2023, ma non si esclude che le condotte illecite possano essere proseguite anche oltre come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Anziani maltrattati a Cappelle: otto operatori a processo?

Tra gli indagati figura Karolin Cupo, direttrice e vicepresidente del Consiglio di amministrazione della cooperativa sociale Onlus Sica, che gestiva la comunità tutelare. Insieme a lei risultano coinvolti sette altri soggetti: Riccardo De Sio, Cinzia Pecoraro, Cristiana Terrone, Gerardo De Gregorio, Rosa Elisa Acconcia, Diana Rallo e Angela Pina Grossi.

Quest’ultima ricopriva il ruolo di amministratrice di sostegno per una delle anziane ospiti della struttura, e secondo l’accusa avrebbe indotto la stessa a designare come unico erede Sante Sica. Quest’ultimo, pur non ricoprendo formalmente incarichi nella struttura, è ritenuto il dominus della residenza e per lui è stato già disposto un giudizio immediato in un procedimento separato.

Le accuse

Secondo la ricostruzione dell’accusa, la gestione dell’istituto sarebbe stata condotta con l’obiettivo prioritario di massimizzare i profitti, minimizzando al contempo i costi, anche a scapito delle condizioni di vita degli ospiti. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e svolte dai carabinieri del NAS di Salerno, avrebbero documentato condizioni di degrado strutturale e assistenziale. Sono state infatti rilevate gravi carenze nell’organico, sia in termini di numero di addetti sia per quanto riguarda le qualifiche professionali, oltre a deficit strutturali quali l’assenza di riscaldamento e acqua calda.

I rilievi emersi nel corso dell’inchiesta evidenziano che gli ospiti della struttura, molti dei quali affetti da patologie croniche o in condizioni di grave fragilità, sarebbero stati sottoposti a trattamenti inadeguati e degradanti. Alcuni pazienti, in grado di deambulare autonomamente, venivano legati per ore su sedie a rotelle, impedendo loro qualsiasi movimento. In altri casi, sarebbero stati somministrati farmaci sedativi in assenza delle necessarie competenze mediche, con l’obiettivo di mantenerli tranquilli e gestibili.

La denuncia

L’inchiesta ha preso avvio grazie alla denuncia di due operatrici della struttura che hanno segnalato episodi di maltrattamento e omessa custodia. Le loro dichiarazioni hanno dato impulso a una complessa attività investigativa che ha portato alla luce una serie di condotte che, secondo l’accusa, configurerebbero gravi violazioni dei diritti delle persone ospitate.

L’udienza preliminare è stata fissata per il mese di giugno davanti al giudice per l’udienza preliminare Giovanni Rossi. Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Gaetano Pastore, Marco Martello, Pierluigi Spadafora, Lorenzo Spadafora e Lorenzo Pontone. Le autorità giudiziarie, intanto, proseguono con l’esame della documentazione acquisita, per accertare tutte le eventuali responsabilità e verificare se altri soggetti possano essere coinvolti a vario titolo nella gestione della struttura.

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