Antonio D’Acunto, nato a Buccino nel 1977, ha trascorso gli ultimi tre anni come presidente nazionale della Guardia Agroforestale Italiana, un Ente dedicato alla salvaguardia e al controllo paesaggistico, faunistico e naturalistico. La sua passione per la natura è emersa sin da giovane, influenzato da una famiglia profondamente legata all’arte venatoria.
Intervistato presso la sede operativa a Sala Consilina, D’Acunto si distingue per il suo sorriso smagliante e il senso di responsabilità nel preservare il patrimonio naturalistico del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Monti Alburni. Quest’area, tra le più grandi e inesplorate d’Italia, rappresenta un equilibrio delicato tra montagne, colline e coste marine.
Durante il suo mandato, D’Acunto ha concentrato gli sforzi sulla tutela ambientale, coordinando un corpo di volontari e soci legati alla natura. Ha promosso corsi di formazione per il personale, enfatizzando l’importanza della conservazione e dell’educazione ambientale.
“La mia missione è stata quella di essere un esempio di vigilanza e integrità”, ha dichiarato D’Acunto. “Abbiamo affrontato sfide significative, come il sovraffollamento dei cinghiali, con strategie di prevenzione e interventi normativi.”
D’Acunto ha collaborato attivamente con le autorità competenti e le comunità locali per affrontare le criticità ambientali, adottando soluzioni sostenibili come la gestione controllata della fauna selvatica e l’implementazione di programmi veterinari per il controllo della popolazione animale.
“La natura è un organismo vivente che richiede il nostro rispetto e la nostra protezione”, ha aggiunto D’Acunto. “Sono ottimista sul futuro, poiché vedo un crescente impegno verso una cittadinanza attiva e sostenibile.”
Al termine dell’intervista, D’Acunto ha invitato operatori e giornalisti a unirsi alla Guardia Agroforestale Italiana, riconoscendo il valore della collaborazione per difendere l’ecosistema nazionale.