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Antonio, il riscatto del bidello-studente: a 51 anni è stato il primo a consegnare il tema. Il sogno di diventare insegnante

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Antonio De Vivo

Antonio De Vivo, bidello all’Istituto ProfAgri di Salerno, è stato il primo a consegnare la prova di maturità 2025: a 51 anni, torna sui banchi come studente per inseguire un sogno, quello di diventare docente. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Antonio, il riscatto del bidello-studente

In una mattina carica di emozione, quella che segna l’inizio della maturità 2025, non sono stati solo i diciottenni a far parlare di sé. Al ProfAgri di Salerno, la scena è stata rubata da Antonio De Vivo, 51 anni, collaboratore scolastico dell’istituto e oggi anche studente, anzi maturando. È stato lui, con passo sicuro e sorriso sereno, il primo a consegnare la prova scritta d’italiano, suscitando sorpresa e ammirazione tra studenti e professori.

Padre di un bambino di dieci anni, Antonio ha affrontato la maturità con una determinazione fuori dal comune, iscrivendosi al corso serale dell’istituto dove lavora ogni giorno. «Oggi sono qui per me, non per aprire i cancelli o sorvegliare le classi. Stavolta, a scuola, ci sono come alunno», ha detto con umiltà e orgoglio.

La professione di bidello

Non è stato un percorso semplice, ma Antonio lo ha affrontato con passione e costanza. Lavoro al mattino, studio la sera. E i risultati non sono mancati: una media alta, il rispetto dei docenti, l’ammirazione dei compagni. «Ho scelto la traccia sull’indignazione nei social – racconta – perché sento molto questo tema. Oggi, le emozioni vengono riversate online in modo impulsivo e spesso incontrollato. Era uno spunto che mi parlava, e ho scritto con convinzione».

Il ritorno tra i banchi ha per lui un sapore diverso: più maturo, più consapevole. «Rispetto alla mia prima maturità, ora ho davvero voglia di imparare. E affrontare un esame a 51 anni è già una vittoria», confessa.

Il sogno

Ma il diploma, per Antonio, non è solo un traguardo: è un punto di partenza. «Vorrei migliorare la mia posizione – spiega – e magari, un giorno, insegnare come tecnico di laboratorio. Ho scoperto una passione nuova per l’agricoltura e la trasformazione, e vorrei trasmetterla agli altri, proprio in questa scuola che mi ha accolto e formato». Una dichiarazione che racconta non solo ambizione, ma anche profondo senso di appartenenza.

Con gratitudine, Antonio dedica questo traguardo a chi ha creduto in lui: colleghi, professori, amici e familiari. «Ringrazio chi mi ha sostenuto, chi non ha mai deriso il mio percorso ma lo ha incoraggiato. Questo è il mio riscatto, e non finisce qui».

Una lezione di vita

Antonio non vuole essere un’eccezione. Vuole essere un esempio. «Ai ragazzi dico sempre che questa è una scuola che forma per la vita. Agricoltura, allevamento, trasformazione: c’è un mondo concreto e ricco di sapere da riscoprire. Io per primo voglio trasmettere questo valore a mio figlio, insegnandogli che si può sempre ricominciare, con coraggio e umiltà».

Nel caldo di una mattina di giugno, Antonio De Vivo ha fatto molto più che consegnare un compito. Ha lanciato un messaggio potente: la scuola è di tutti, e non c’è età per imparare. Oggi, più che bidello, è stato testimone di una rinascita. E ha idealmente suonato la campanella per chiunque abbia ancora un sogno nel cassetto.

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