Il Tar di Salerno annulla l’ordinanza del Comune di Angri sul canale San Tommaso: nessuna emergenza né responsabilità accertata per il Consorzio di Bonifica. Lo riporta SalernoToday.
Angri, stop del Tar all’ordinanza del sindaco: nessun obbligo per il Consorzio sul canale San Tommaso
Il Tar della Campania ha annullato l’ordinanza emessa dal sindaco di Angri lo scorso 7 maggio, che imponeva al Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno – Bacini del Sarno la rimozione dei sedimenti e fanghi dal canale San Tommaso, dove da anni scorrono acque reflue e liquami maleodoranti. Secondo i giudici, l’ordinanza è priva dei requisiti di urgenza e di responsabilità diretta necessari per legittimare un intervento d’emergenza.
La pronuncia arriva dalla stessa sezione del Tribunale che già nel 2024 aveva accolto un ricorso simile. Difeso dall’avvocato Fabrizio Murino, il Consorzio ha nuovamente ottenuto un pronunciamento favorevole. Il Tar ha preso atto della documentazione, risalente persino al 2012, in cui l’ente segnalava il degrado del canale alle autorità competenti, descrivendone l’utilizzo illecito come recapito fognario da parte di abitazioni nei comuni di Angri e Scafati. Una condizione che, secondo la sentenza, è nota da tempo e non può quindi configurarsi come emergenza imprevedibile.
L’amministrazione comunale aveva fondato il provvedimento su una relazione dell’ASL, che descriveva acque scure e stagnanti nel canale e suggeriva un possibile guasto all’impianto di sollevamento Gori di via Salice. Tuttavia, per il Tar questo non giustifica l’intervento ordinatorio, mancando sia una prova certa della responsabilità del Consorzio – come richiesto dall’articolo 192 del Codice dell’Ambiente – sia le necessarie garanzie procedurali, come l’avvio del procedimento e il diritto al contraddittorio.
La sentenza
La sentenza entra anche nel merito della rete fognaria del territorio, evidenziando le criticità di un sistema a condotta mista, dove acque nere e piovane confluiscono insieme. Gli scolmatori, spesso intasati, riversano nei canali liquami non trattati. Un intervento di collettamento effettuato da Gori nel marzo 2023 ha ridotto il problema, ma le criticità ambientali permangono.
La Regione Campania, coinvolta nel procedimento, ha ottenuto l’esclusione per mancanza di legittimazione. La società Gori, da parte sua, ha negato responsabilità. Il Comune di Angri ha difeso la legittimità del proprio atto fino all’ultimo, ma il Tar ha riconosciuto la fondatezza delle obiezioni del Consorzio, che ha respinto ogni accusa sottolineando la competenza di altri enti.