Cronaca Salerno, Salerno

Alta velocità, promesse mancate: sindaci salernitani scendono in piazza a Roma

Foto di repertorio

Si profila una protesta istituzionale dai toni duri e simbolici. I sindaci di Eboli, Battipaglia, Buccino, Campagna, Contursi Terme, Palomonte e Sicignano degli Alburni annunciano azioni dimostrative nella capitale per rivendicare gli impegni assunti e mai mantenuti in merito alle opere compensative legate alla realizzazione dell’Alta Velocità nel tratto ferroviario Battipaglia–Romagnano.

Alta velocità, sindaci salernitani scendono in piazza a Roma

Al centro della contestazione, la drastica riduzione dei fondi promessi. Secondo l’intesa iniziale, era previsto un ristoro pari al 2% del valore complessivo dell’appalto – circa 36 milioni di euro su un investimento totale di 1,8 miliardi – cui sarebbero dovute aggiungersi ulteriori risorse, fino a un plafond complessivo stimato in 100 milioni di euro. Tali somme erano destinate ai progetti di rigenerazione urbana, viabilità locale e mitigazione dell’impatto ambientale nei territori interessati dai cantieri.

La recente comunicazione ufficiale da parte degli organi preposti ha però ridimensionato le aspettative. Ai Comuni viene ora notificata l’assegnazione di appena l’1% del valore dell’appalto – pari a 18 milioni di euro – integrata da ulteriori 15 milioni, distribuiti però in tre annualità (2026, 2027, 2028), ben oltre i tempi di impiego previsti inizialmente. Una scelta che i sindaci giudicano inaccettabile, parlando apertamente di promesse disattese.

«Chiediamo al Ministero delle Infrastrutture – dichiarano in una nota congiunta – il riavvio immediato del Tavolo tecnico interistituzionale e lo stanziamento di risorse coerenti con gli impegni assunti. Alla Regione Campania chiediamo di accompagnare questi lavori destinando anch’essa risorse aggiuntive, come avvenuto per l’asse Napoli–Bari».

In caso contrario, annunciano, si passerà alla protesta formale. I primi cittadini saranno a Roma mercoledì 23 luglio 2025, alle ore 11.30, sotto la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, indossando la fascia tricolore. In quella sede, saranno avviate tutte le azioni necessarie a far sentire la voce delle comunità, non escludendo anche il blocco dei cantieri dell’Alta Velocità come misura estrema.

«Il tempo delle attese è finito – concludono i sindaci –. Le nostre comunità meritano rispetto, risposte concrete e tempi certi. È ora che lo Stato mantenga la parola data».

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