Cronaca Salerno, Salerno

All’Asl Salerno 8,5 milioni di euro di straordinari per coprire la carenza di medici: mancano 1.287 camici bianchi

salerno medici ruggi concorso
Foto generica
Foto generica

L’Azienda sanitaria locale di Salerno affronta una nuova emergenza legata alla cronica carenza di personale medico. Solo per il quarto trimestre del 2025, la spesa destinata alle prestazioni aggiuntive — ovvero gli straordinari del personale sanitario — sfiora gli 8,5 milioni di euro, necessari a garantire i livelli essenziali di assistenza e la continuità dei servizi come riportato dal quotidiano Il Mattino.

Secondo l’ultimo piano di fabbisogno del personale, mancano 1.287 medici all’appello, ma nel rispetto del tetto di spesa l’Asl può assumere soltanto 409 unità. Se queste cifre saranno confermate, il bilancio annuale del 2025 si chiuderà con un costo totale stimato tra 22 e 25 milioni di euro per le ore di straordinario.

All’Asl Salerno 8,5 milioni di euro di straordinari per coprire la carenza di medici

Il piano operativo prevede la distribuzione di decine di migliaia di ore aggiuntive tra i presidi ospedalieri della provincia: 23.350 ore per Vallo della Lucania e Agropoli, 20.906 per Battipaglia, Eboli e Roccadaspide, 9.867 per Nocera Inferiore, Pagani e Scafati, 8.502 per l’ospedale di Sarno, 7.995 per Oliveto Citra, 15.405 per Polla e 16.380 per Sapri. Al servizio di emergenza 118 sono state assegnate ulteriori 7.000 ore, più 780 per i macro-centri territoriali. Il costo medio orario si attesta intorno ai 75 euro.

Nel complesso, il fabbisogno dell’Asl salernitana nel ruolo sanitario è di 2.248 unità, ma solo 877 potranno essere reclutate a bilancio. A fronte di 1.287 medici necessari, le assunzioni autorizzate si fermano a 409; per gli infermieri, il fabbisogno stimato è di 770 posti, ma ne verranno coperti 318. Anche in caso di completamento del piano, resterebbero comunque vacanti 1.371 posizioni, tra cui 878 medici e 452 infermieri, senza considerare i pensionamenti imminenti.

Il perdurare del blocco delle assunzioni, in vigore dal 2010, ha innalzato sensibilmente l’età media del personale, aggravando il fenomeno della cosiddetta “gobba pensionistica”, con ripercussioni sui reparti più scoperti. Introdotto dalla legge finanziaria del 2009, il tetto di spesa per il personale sanitario stabiliva che la spesa massima dovesse essere calcolata in base al livello del 2004 ridotto dell’1,4 per cento, poi corretto all’1,3 per cento dal Governo Gentiloni nel 2018.

Tra i reparti più in difficoltà figurano i pronto soccorso, dove si registra un deficit di 84 medici. Il concorso unico regionale per 363 posti non ha prodotto risultati: dei 51 candidati presenti, nessuno ha scelto l’ospedale Ruggi e solo 11 hanno indicato l’Asl di Salerno come destinazione. Una tendenza che riflette la crescente fuga dei professionisti dall’emergenza-urgenza. Secondo i dati Anaao-Assomed, la carenza in Campania — oggi pari a circa 400 medici di pronto soccorso — è destinata a raddoppiare entro il 2027, quando mancheranno 800 professionisti.

L’Asl salernitana, come molte altre aziende sanitarie regionali, si trova quindi a fronteggiare un duplice problema: garantire i servizi essenziali con organici ridotti e contenere al tempo stesso la spesa. L’abolizione del tetto di spesa, prevista dal piano nazionale per l’abbattimento delle liste d’attesa, potrebbe offrire una prima via d’uscita, ma solo un piano straordinario di assunzioni potrà invertire una tendenza che oggi pesa sull’intero sistema sanitario provinciale.

asl salernosanità

Ultime notizie