Albanella piange la chiusura di un’altra attività storica. Dopo dieci anni di lavoro, abbassa la serranda il negozio di abbigliamento “Che mi metto?”, gestito da Diletta Saponara. La titolare ha annunciato la decisione con un post intriso di emozione e amarezza, descrivendo il negozio come una “giostra di alti e bassi” che però, oggi, non riesce più a trovare nuova linfa.
Il messaggio di Diletta
“Non ci sono più né alti né bassi, solo calma piatta in un paese che urla aiuto e che sembra non essere ascoltato”, scrive Diletta sui social. Con queste parole, la giovane imprenditrice denuncia la progressiva perdita di vitalità del territorio e annuncia gli ultimi giorni di svendita prima della chiusura definitiva.
La fine di “Che mi metto?” segue quella di uno storico negozio di calzature, attivo dal 1985, che aveva già chiuso i battenti nei mesi scorsi. Due attività simbolo, che si sommano a una lista sempre più lunga di esercizi commerciali scomparsi. Il centro di Albanella appare oggi svuotato, spopolato e sempre più in difficoltà.
Le cause: tasse alte e zero incentivi
La crisi non nasce dal nulla. Alla base ci sono diversi fattori:
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assenza di politiche di sostegno alle piccole imprese,
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costi gestionali e tasse sempre più elevati,
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calo della clientela locale,
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concorrenza dei grandi centri commerciali e dell’e-commerce.
Un mix letale che mette in ginocchio le attività rimaste e indebolisce l’intero tessuto economico del paese.
Le chiusure non colpiscono solo l’economia. I negozi storici sono punti di incontro, luoghi di socialità e simboli di identità collettiva. La loro scomparsa svuota le strade, spegne le vetrine e rende i centri meno accoglienti, minacciando il senso stesso di comunità.
Un fenomeno che riguarda tutti i piccoli comuni
Albanella non è un caso isolato. L’intero entroterra campano vive una vera desertificazione commerciale, con serrande abbassate e paesi sempre più impoveriti. Senza interventi concreti a livello locale e regionale, il rischio è la perdita non solo di attività economiche ma anche di servizi essenziali e di coesione sociale.
Le serrande abbassate sono un chiaro campanello d’allarme. Per evitare che i centri storici muoiano lentamente, servono incentivi mirati, sgravi fiscali e sostegni alle piccole imprese. Non più promesse elettorali, ma strumenti concreti per ridare vita e speranza al cuore pulsante di Albanella e dei tanti piccoli comuni che affrontano la stessa emergenza.








