Sabato 5 luglio, Albanella è diventata il palcoscenico di un’importante riflessione sul futuro delle coltivazioni cerealicole, in particolare quelle legate alla tradizione. Il tema “Cereali: innovazione nella tradizione” ha dato il via alla seconda edizione della rassegna “Terra e Grano”, un evento che ha unito la cultura agricola e le tradizioni locali, mirando a valorizzare i prodotti tipici del territorio, a partire dal grano.
Una rassegna che unisce tradizione e innovazione
La manifestazione, organizzata dall’Associazione di Promozione Sociale Mimí, presieduta da Giancarlo Carrano, ha visto la partecipazione di esperti del settore agricolo, istituzioni locali e cittadini appassionati di cultura e tradizioni. L’incontro si è svolto in Piazza Sant’Anna, nel cuore di Albanella, e ha avuto un’importante valenza culturale, oltre che agricola. Il convegno è stato moderato da Luigi Cerruti di Culturitalia CooltourItaly, con i saluti istituzionali da parte del sindaco Renato Josca, dell’assessore al Turismo e agli Eventi Edoardo Vito, e di don Carlo Ciocca, parroco di Albanella.
I relatori e i temi trattati
Tra i relatori principali, Enrica De Falco, presidente del corso di laurea in Agraria dell’Università di Salerno (Unisa), ha illustrato gli sviluppi e le sfide delle coltivazioni cerealicole moderne, mentre Domenico Ronga, docente del Dipartimento di Farmacia (Difarma) dell’Unisa, ha analizzato gli aspetti scientifici delle piante e delle coltivazioni. Massimo Zaccardelli, dirigente di ricerca presso il Crea – Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo, ha parlato delle innovazioni tecnologiche nel settore agricolo, fondamentali per garantire una produzione cerealicola più sostenibile ed efficiente.
Inoltre, il comitato regionale Epli Campania, rappresentato da Pietro Bernardo, ha condiviso iniziative per supportare l’agricoltura locale, mentre Antonietta Boffa, delegata di E-Way Finance, ha discusso l’importanza degli investimenti e della gestione finanziaria nell’agricoltura.
Valorizzare la tradizione e promuovere i sapori locali
Uno degli aspetti più coinvolgenti dell’evento è stato il programma di attività che ha permesso di far vivere direttamente la cultura locale. I laboratori per bambini, ad esempio, hanno permesso ai più piccoli di imparare a fare la pasta fatta in casa, utilizzando le farine tradizionali locali. Un’altra parte fondamentale della rassegna è stata la creazione di un’area food che ha dato spazio ai sapori tipici del territorio, offrendo un’occasione imperdibile per i visitatori di scoprire la cucina locale.
Un’altra novità di quest’anno è stata la rievocazione storica delle scene dei matrimoni di un tempo. Grazie all’iniziativa di Nadia De Marco e Fabrizio Agresti, è stato possibile assistere a una rappresentazione del matrimonio contadino tradizionale, la “Zita”, con figuranti in abiti d’epoca che hanno ripercorso i passaggi rituali dell’antico matrimonio. Questo evento ha avuto l’obiettivo di far conoscere e valorizzare le usanze locali, e di sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e alla conservazione delle tradizioni.
Il legame con le tradizioni
Infine, non è mancato l’aspetto musicale, con performance dal vivo che hanno accompagnato il pubblico in una festa dei sensi, dove il cibo, la cultura e la musica si sono fusi per celebrare la tradizione agricola e rurale di Albanella e del Cilento. La musica ha svolto un ruolo importante nel mantenere viva l’atmosfera festosa e partecipativa, sottolineando l’importanza della comunità nella salvaguardia delle tradizioni.