Intervento delle autorità comunali questa mattina sulla spiaggia di San Francesco ad Agropoli, dove erano in corso lavori di messa in sicurezza autorizzati dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. L’operazione, che prevedeva lo spostamento di un cumulo di massi lapidei presenti sul demanio marittimo, è stata sospesa a causa di gravi irregolarità riscontrate durante un sopralluogo tecnico.
Agropoli, stop ai lavori sulla spiaggia di San Francesco
Sul posto sono intervenuti l’ingegnere Agostino Sica, responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, e il comandante della Polizia municipale, maggiore Antonio Rinaldi, accompagnati da altro personale della Polizia locale. L’obiettivo era verificare che le attività fossero conformi all’autorizzazione rilasciata, in particolare che i materiali non venissero collocati su proprietà privata in modo non previsto.
Dall’ispezione è emerso che i lavori si stavano svolgendo in difformità rispetto a quanto disposto. Secondo quanto rilevato, le operazioni, invece di garantire la sicurezza dei bagnanti, stavano compromettendo ulteriormente la fruibilità e l’integrità dell’arenile. I massi, infatti, venivano sistemati a protezione di una proprietà privata, andando a costituire una sorta di scogliera artificiale. Inoltre, risultavano posizionati a meno di cinque metri dalla battigia, lasciando comunque la spiaggia occupata e non risolvendo le criticità che avevano motivato l’intervento iniziale.
Alla luce delle irregolarità accertate, è stata emessa un’ordinanza di sospensione immediata dei lavori. La Polizia municipale ha provveduto a ripristinare i sigilli sull’area e a denunciare nuovamente il responsabile dell’abuso all’autorità giudiziaria. L’accusa è quella di aver eseguito opere in violazione delle prescrizioni impartite, in spregio all’ordinanza comunale di ripristino e all’autorizzazione rilasciata dalla Procura, che prevedeva lo spostamento dei massi per motivi di sicurezza, anche con l’ausilio di un piccolo mezzo gommato, vista l’impossibilità di agire manualmente.
Sono state inoltre rilevate ulteriori violazioni di natura urbanistica e ambientale. La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania è stata tempestivamente informata dell’accaduto e costantemente aggiornata durante lo svolgimento delle operazioni.