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Agropoli: al De Filippo arriva “Magnifica presenza” di Ferzan Ozpetek, tra ironia e fantasmi

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La locandina

Al Cineteatro De Filippo di Agropoli il 7 dicembre va in scena “Magnifica presenza” di Ferzan Ozpetek, adattamento teatrale del suo film con Tosca D’Aquino e Serra Yilmaz.

Agropoli, al Teatro De Filippo va in scena “Magnifica presenza” di Ozpetek

Domenica 7 dicembre il Cineteatro “De Filippo” di Agropoli ospiterà il terzo appuntamento dell’undicesima stagione teatrale 2025-2026: in programma lo spettacolo “Magnifica presenza” di Ferzan Ozpetek, con Tosca D’Aquino, Serra Yilmaz ed Erik Tonelli. L’inizio, inizialmente previsto per le 18:00, è stato posticipato alle 19:15. La rappresentazione durerà 95 minuti senza intervallo.

Dopo il successo dello scorso anno con “Mine vaganti”, Ozpetek porta in teatro un nuovo adattamento di uno dei suoi film più noti, datato 2012. La trama segue Pietro, un giovane catanese con aspirazioni da attore, che si trasferisce a Roma. La sua vita nella nuova casa viene sconvolta dalla presenza di strani spettatori invisibili agli altri: una compagnia teatrale fantasmatica con cui instaurerà un legame inaspettato. Mentre la cugina tenta di convincerlo a liberarsi di queste visioni, Pietro decide di indagare sulle ragioni che trattengono queste presenze nel presente, in un’esperienza teatrale che fonde commedia e mistero.

«Dopo il successo dei primi due spettacoli della stagione – commenta il sindaco Roberto Mutalipassi – il 2025 al De Filippo si chiude con un titolo di grande rilievo. Ozpetek porta in scena un adattamento di un film apprezzato dal pubblico, confermando il livello alto delle proposte del nostro teatro, molto apprezzate dai cittadini e dai visitatori».

Il direttore artistico Pierluigi Iorio aggiunge: «È uno spettacolo in cui arte e teatro diventano strumenti di verità e riscatto, evocando i fantasmi di Eduardo De Filippo e i Sei personaggi di Pirandello. Un racconto che intreccia malinconia e ironia, affrontando il confine tra realtà e immaginazione e riflettendo sulla nostra quotidiana ricerca di senso».

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