Il consigliere di minoranza Raffaele Pesce critica la Giunta di Agropoli per aver preso decisioni sul demanio marittimo senza coinvolgere il Consiglio comunale, denunciando un esautoramento istituzionale. Lo riporta InfoCilento.
Agropoli, tensione sul demanio marittimo: Pesce accusa la Giunta di esautorare il Consiglio
Ad Agropoli il dibattito politico si accende sulle decisioni della Giunta comunale riguardanti demanio marittimo e portuale. Il consigliere di minoranza Raffaele Pesce accusa l’amministrazione di aver esautorato il Consiglio comunale, adottando atti cruciali senza il necessario coinvolgimento dell’aula.
Le delibere al centro della polemica
Pesce fa riferimento alle delibere di Giunta n. 499 e 505 del 30 ottobre 2025, sottolineando come la Giunta si sia sostituita al Consiglio in materie che rientrano esclusivamente nelle competenze dell’organo consiliare. A peggiorare la situazione, secondo il consigliere, è stata l’assenza dei pareri delle commissioni consiliari prima dell’adozione dei provvedimenti, segnalando un “bypass” dei luoghi istituzionali di confronto democratico.
La critica politica
Il consigliere di minoranza evidenzia come, in oltre tre anni di consiliatura, sia emersa un’insofferenza per l’aula della discussione. Il Consiglio, invece di essere considerato momento centrale di partecipazione, viene percepito come un “guaio passato”. Pesce sottolinea inoltre il silenzio dei consiglieri di maggioranza, giudicato “compiacente”, e denuncia uno svilimento quotidiano dell’organo consiliare.
Le conseguenze per cittadini e operatori
Secondo Pesce, le “scelte amministrative azzardate” avranno impatto diretto sulle procedure e sugli utenti del demanio marittimo e portuale, con possibili ricadute sugli esercenti del settore. Il consigliere conclude ribadendo il suo impegno: “Non mi arrendo, sempre in difesa del Consiglio, luogo della democrazia. Continuerò a lottare perché prevalgano legge e buona amministrazione”.
