È accusato di aver picchiato la ex compagna al sesto mese di gravidanza, colpendola con schiaffi e pugni e, in un secondo momento, minacciandola con un coltello da cucina. Un 35enne di Cava de’ Tirreni è stato raggiunto da un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura di Nocera Inferiore e ora rischia il rinvio a giudizio per lesioni aggravate come riportato dal quotidiano Il Mattino.
Aggressioni alla ex compagna incinta, 35enne di Cava de’ Tirreni nei guai
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’episodio principale risale al luglio scorso. La coppia si trovava in strada quando, nel corso di una lite, l’uomo avrebbe aggredito la donna con calci e pugni, costringendola a rifugiarsi all’interno di un negozio di abbigliamento per chiedere aiuto. Successivamente, rientrati in casa, il 35enne avrebbe nuovamente colpito la compagna, spingendola contro un muro e facendole sbattere la testa contro il frigorifero. La donna riportò lesioni agli arti superiori e diversi traumi.
Durante la seconda aggressione, l’uomo avrebbe afferrato un coltello da cucina, puntandolo all’addome della compagna senza esercitare pressione. Le contestazioni mosse dalla Procura comprendono l’aggravante di aver esercitato violenza nei confronti di una persona in stato di gravidanza, quindi in condizione di particolare vulnerabilità, e l’utilizzo dell’arma bianca come strumento di minaccia.
La denuncia presentata dalla vittima ha permesso alla polizia giudiziaria di ricostruire i fatti e formalizzare le accuse, aggravate dalla recidiva specifica e infraquinquennale. L’uomo potrà ora scegliere se fornire la propria versione chiedendo un interrogatorio davanti ai magistrati di Nocera.
Precedenti e altre accuse
Il 35enne non è nuovo a vicende giudiziarie. Nello stesso periodo dei fatti contestati, era già sottoposto a un divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico per presunti comportamenti persecutori nei confronti della madre. In quell’occasione, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe più volte chiesto denaro alla donna, arrivando a minacciarla e a danneggiare il negozio di famiglia quando i soldi non venivano consegnati. Per tali episodi è imputato del reato di stalking.
Alla base dei contrasti familiari vi sarebbero dispute relative all’intestazione di un’abitazione e di un’attività commerciale, insieme alla gestione delle risorse economiche.