È accaduto tutto nel giro di pochi minuti, nella tarda serata di venerdì, all’interno del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno come racconta l’articolo a firma di Brigida Vicinanza pubblicato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Intorno alle 23, l’atmosfera nel reparto di emergenza è stata improvvisamente stravolta da un episodio di violenza che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Un uomo ferito, ricoverato su una barella dopo essere rimasto coinvolto in un incidente motociclistico avvenuto poco prima nei pressi di Cava de’ Tirreni, è stato aggredito da un altro soggetto entrato nel reparto con fare minaccioso.
Salerno, aggressione choc al pronto soccorso del Ruggi
Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressore sarebbe l’ex coniuge della donna che viaggiava sulla moto insieme al ferito e che, come lui, era stata trasportata al pronto soccorso per ricevere assistenza. L’uomo, visibilmente alterato, avrebbe raggiunto i locali del presidio ospedaliero e, superando i controlli, si sarebbe diretto verso il paziente per poi colpirlo con violenza, tra insulti e minacce.
In quei momenti concitati, un medico presente ha tentato di frapporsi tra i due, nel tentativo di contenere l’aggressione. Anche il professionista sanitario è stato raggiunto da un colpo, riportando un lieve trauma. Subito dopo, il personale della vigilanza interna ha allertato le forze dell’ordine, ma l’aggressore, un uomo di circa cinquant’anni, si era già dileguato facendo perdere le proprie tracce prima dell’arrivo della polizia.
L’episodio ha destato sconcerto tra i presenti, tra cui familiari e amici dei feriti, giunti in ospedale dopo l’incidente stradale. Diverse persone avrebbero assistito alla scena, e le loro testimonianze potrebbero rivelarsi fondamentali per le indagini avviate dagli investigatori. Le autorità stanno ora analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza installate nei corridoi del pronto soccorso per ricostruire l’intera dinamica e identificare con certezza l’autore del gesto.
L’episodio solleva nuovamente interrogativi sulla sicurezza nei presidi ospedalieri, dove episodi di violenza verbale e fisica, purtroppo, non rappresentano più un’eccezione. Infermieri, medici e operatori sanitari si trovano sempre più spesso ad affrontare non solo carichi di lavoro estenuanti, ma anche situazioni ad alto rischio, in un clima che mette a dura prova la tenuta del sistema sanitario.