Un lungo applauso, carico di commozione e riconoscenza, ha accompagnato oggi l’ultimo saluto a Carlo Ricchetti, ex tornante della Salernitana e volto amatissimo del calcio di provincia, scomparso ieri all’età di 55 anni dopo una lunga malattia.
La chiesa del Carmine Nuovo di Foggia, gremita in ogni ordine di posto, ha accolto familiari, amici, ex compagni e tifosi giunti per rendere omaggio a un uomo che aveva saputo farsi volere bene dentro e fuori dal campo.
Addio a Carlo Ricchetti: l’ultimo applauso al calciatore
Le esequie si sono svolte in un clima di profondo affetto e rispetto. Presenti numerosi ex calciatori, una delegazione ufficiale della Salernitana e diversi rappresentanti della tifoseria granata, arrivati per testimoniare il legame ancora vivo con Ricchetti. Tra i banchi anche tanti sportivi foggiani, che ne ricordano i trascorsi con la maglia rossonera e la generosità che lo contraddistingueva in ogni partita.
Durante la cerimonia, i ricordi si sono intrecciati alle parole cariche di emozione pronunciate da Roberto Breda, compagno di squadra e capitano della storica Salernitana allenata da Delio Rossi. “Ti chiedo scusa per un vecchio episodio, ma tu mi avevi già perdonato con la tua grandezza e la nostra amicizia fraterna”, ha detto Breda, la voce spezzata dall’emozione, accolto da un lungo applauso che ha attraversato la chiesa.
Al termine della funzione, il feretro ha lasciato la parrocchia tra due ali di folla. Un ultimo, simbolico passaggio davanti allo stadio Zaccheria — teatro di tante battaglie sportive — ha chiuso il saluto a un calciatore rimasto nel cuore di due città, unite nel ricordo di un atleta leale e di un uomo autentico.
La Salernitana, intanto, ha presentato alla Lega Pro la richiesta ufficiale di osservare un minuto di silenzio e di scendere in campo con il lutto al braccio nella prossima gara contro il Latina. Un gesto di riconoscenza verso chi, con la maglia granata, aveva incarnato i valori di sacrificio, umiltà e appartenenza.







