Cumuli di rifiuti speciali giacciono da mesi su un terreno privato situato in località Capitolo San Matteo, nella zona periferica orientale di Salerno. Dopo mesi di accertamenti, sopralluoghi e un provvedimento di sequestro da parte delle autorità, il sindaco Vincenzo Napoli ha firmato un’ordinanza urgente con cui impone agli intestatari del terreno la rimozione dei rifiuti e il ripristino dell’area entro trenta giorni. In caso contrario, l’amministrazione comunale procederà d’ufficio, con successivo addebito delle spese ai soggetti obbligati come riportato da SalernoToday.
Salerno, rifiuti abbandonati su terreno privato a Capitolo San Matteo
Il terreno in questione è intestato agli eredi di una cittadina deceduta. Il 20 marzo scorso, la Polizia Municipale di Salerno, in collaborazione con la Capitaneria di Porto, ha effettuato un sopralluogo sull’area, riscontrando una situazione di grave degrado ambientale. Sacchi, scarti di materiali edili e rifiuti di vario genere risultavano abbandonati senza alcuna misura di contenimento o protezione ambientale. L’indomani, il Comune ha formalizzato una diffida nei confronti dei tre eredi individuati, intimando loro di procedere alla bonifica e di fornire riscontro documentale con fotografie e certificazioni relative agli interventi eseguiti.
Tuttavia, gli obbligati non hanno ottemperato alle richieste. Nel frattempo, per evitare ulteriori sversamenti e peggioramenti della situazione ambientale, la Capitaneria di Porto ha sottoposto l’area a sequestro. Una successiva ispezione del 9 luglio ha certificato l’assenza di qualsiasi attività di ripristino o rimozione dei rifiuti, confermando lo stato di abbandono dell’area. Il verbale è stato trasmesso al sindaco, che il 24 luglio ha emesso un’ordinanza contingibile e urgente.
Secondo quanto previsto dal provvedimento, i proprietari dovranno attivarsi per richiedere il dissequestro dell’area alle autorità competenti — la Procura della Repubblica o la stessa Capitaneria — e, successivamente, procedere alla bonifica entro un termine massimo di trenta giorni dalla notifica dell’ordinanza. Qualora l’ultimatum non venisse rispettato, il Comune interverrà direttamente per rimuovere i rifiuti, riservandosi il diritto di rivalersi economicamente sui soggetti inadempienti.