Un pitbull maltrattato è stato salvato a Salerno grazie all’intervento di Zampe in Libertà e dell’esperto cinofilo Gianluca Boccia. Il cane ora è al sicuro. In campo nuove campagne per la tutela animale. Lo riporta SalernoNotizie.
Salerno, pitbull maltrattato salvato da volontari e professionisti
Detenuto in condizioni di estremo degrado e vittima di maltrattamenti, un pitbull è stato salvato a Salerno grazie all’intervento tempestivo e coordinato di volontari e specialisti del benessere animale. L’animale era stato sottratto alla legittima proprietaria dal suo ex compagno, che lo teneva in un ambiente pericoloso, privo di cure e rispetto.
A coordinare il salvataggio Silvia Romaniello, presidente dell’associazione Zampe in Libertà, e Gianluca Boccia, docente universitario e esperto cinofilo. Il cane è stato trasferito in una struttura adeguata, dove ha ricevuto assistenza sanitaria e una valutazione comportamentale che ha rilevato buone possibilità di recupero. «Il benessere animale viene prima di tutto. Questo non è solo un atto di giustizia, ma un messaggio forte contro ogni forma di abuso», ha dichiarato Romaniello. Anche Boccia ha sottolineato l’importanza della competenza nella gestione degli animali: «È fondamentale che gli affidi siano fatti con attenzione, affidandosi a figure qualificate per garantire la sicurezza dell’animale e delle persone».
Romaniello e Boccia attivi sul territorio da anni
Questo salvataggio non è un caso isolato: Romaniello e Boccia sono attivi sul territorio da anni, affrontando situazioni complesse di abbandono, maltrattamento e criticità nella gestione degli animali domestici. Il loro lavoro ha già permesso di recuperare numerosi cani, inserendoli in contesti familiari protetti.
Il caso accende i riflettori su una problematica più ampia: la necessità di controlli rigorosi sull’idoneità di chi detiene animali, soprattutto in contesti familiari problematici. Proprio per questo, le associazioni promotrici avvieranno a breve campagne contro l’abbandono estivo, incontri pubblici e visite nei rifugi del territorio per monitorare le condizioni e supportare le famiglie adottive. Una storia a lieto fine, che però invita a non abbassare la guardia. Il rispetto per gli animali non è un’opzione, ma un dovere civile e morale.