Salerno perde una delle sue figure più rappresentative nel panorama culturale cittadino. È scomparso il professor Nicola Oddati, presidente e tra i fondatori dell’associazione Museo dello Sbarco e Salerno Capitale, punto di riferimento per la divulgazione della storia locale. La notizia ha suscitato cordoglio diffuso, con numerosi messaggi che, dalle prime ore del mattino, stanno affollando i social in ricordo di un uomo stimato per correttezza, sensibilità e profonda passione civile.
Salerno piange Nicola Oddati
La comunità del Museo, guidata dal direttore Antonio Palo, ha espresso dolore per la perdita definendo Oddati «un amico fraterno», sottolineando quanto il suo contributo fosse diventato parte integrante dell’identità dell’istituzione culturale. L’impegno del professore era infatti orientato alla tutela della memoria dello sbarco alleato del 1943 e al ruolo svolto da Salerno in quei mesi cruciali della storia nazionale, una narrazione che aveva contribuito a portare oltre i confini locali.
Numerosi i tributi che continuano a moltiplicarsi. Tra questi, quello di Antonio Ilardi, presidente di Federalberghi Salerno, che ha ricordato il valore del lavoro di Oddati, la costanza nel promuovere la conoscenza del passato cittadino e la dedizione con cui aveva cercato di rafforzare un progetto museale considerato strategico anche per lo sviluppo turistico. Ilardi ha auspicato che la città possa riconoscere concretamente l’eredità lasciata dal professore, riservandogli anche dopo la scomparsa l’attenzione che il Museo non sempre aveva ricevuto in passato.
La figura di Nicola Oddati resta legata alla volontà di preservare le radici storiche di Salerno e di renderle accessibili alle nuove generazioni. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nel tessuto culturale cittadino, mentre la città si stringe attorno alla famiglia e a chi ha condiviso con lui un percorso costruito sulla valorizzazione della memoria e sull’impegno civile.









