Notte movimentata nel quartiere Carmine di Salerno, dove tutte le panchine di piazza Monsignor Bolognini sono state completamente rimosse. Una decisione che ha sollevato polemiche e sconcerto tra i residenti, soprattutto tra gli anziani che frequentavano abitualmente la piazzetta per socializzare e trovare ristoro. Molti cittadini parlano di un “colpo di teatro inutile e dannoso”, perché – spiegano – il problema del degrado non si risolve eliminando gli arredi urbani, ma affrontando le cause sociali alla base della situazione.
Luciano Conforti: “Si sposta solo il problema”
A intervenire sulla vicenda è Luciano Conforti, ex consigliere e assessore comunale di Salerno, che in una nota stampa ha espresso forte dissenso verso l’azione dell’amministrazione.
“Si è scelta la scorciatoia: si rimuove ciò che si vede, sperando che scompaia anche il disagio. Ma non funziona così”, afferma Conforti. Secondo l’ex assessore, la rimozione delle panchine ha solo spostato il problema di poche centinaia di metri, verso piazza San Francesco, dove le stesse persone senza fissa dimora si sono semplicemente spostate.
“Servono soluzioni, non interventi spot”
Conforti ha evidenziato come la città viva ormai una condizione di abbandono e insicurezza, in particolare nelle zone più fragili.
“Serve un presidio costante del territorio e un piano strutturato, non misure emergenziali. Occorre un vero censimento delle persone senza fissa dimora, per comprenderne i bisogni e offrire soluzioni dignitose: alloggi, pasti, assistenza sanitaria e inclusione sociale”, spiega. L’ex assessore sottolinea inoltre la necessità di un coordinamento stabile tra Comune, forze dell’ordine e ASL, per monitorare le condizioni psicofisiche delle persone in difficoltà e intervenire in modo efficace.
Un attacco alla “politica degli effetti speciali”
Nel suo intervento, Conforti non risparmia una critica all’attuale clima politico cittadino:
Nella febbre pre-elettorale si preferiscono gli interventi spot, più simili a scenografie da campagna che a politiche pubbliche concrete. Salerno merita serietà, non effetti speciali. E soprattutto buon senso, che rischia di essere sradicato insieme alle panchine.









