Una mamma anziana rischiava di essere dimessa dal pronto soccorso del Ruggi di Salerno: donna salvata dal cambio turno e dall’intervento di una dottoressa. Presentata denuncia: il racconto shock della figlia. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Salerno, mamma rischiava di essere dimessa dal Ruggi: salvata dal cambio turno
«Mia madre è viva solo grazie all’intuito di una giovane dottoressa. Poco prima, un altro medico stava per rimandarla a casa». È un racconto lucido e drammatico quello affidato alla polizia ospedaliera del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona dalla figlia di una donna di 79 anni, arrivata al pronto soccorso nella serata di giovedì per forti dolori addominali.
La famiglia, pur avendo presentato una denuncia-querela per quanto accaduto nelle prime ore di permanenza in ospedale, ha voluto comunque sottolineare la professionalità e la tempestività della dottoressa subentrata con il cambio turno, ritenuta decisiva nel salvare la vita dell’anziana. Una vicenda che mette in luce, ancora una volta, criticità e fragilità nella gestione delle emergenze sanitarie.
La 79enne era stata accompagnata al pronto soccorso dai familiari, allarmati dall’intensità dei dolori. La donna, infatti, a settembre era stata sottoposta a un intervento chirurgico proprio al Ruggi per un’occlusione intestinale e, fino a quel momento, non aveva mai accusato sintomi rilevanti. Proprio l’insorgere improvviso dei dolori ha spinto i parenti a rivolgersi nuovamente al nosocomio di via San Leonardo.
Cosa è successo
Secondo quanto ricostruito nella denuncia, il medico di turno avrebbe sottovalutato la situazione. Dopo i primi accertamenti, limitati a un prelievo di sangue e a una radiografia addominale, avrebbe rassicurato la famiglia, sostenendo che non vi fosse nulla di grave e prospettando addirittura le dimissioni nella stessa serata. I familiari riferiscono anche di un episodio particolarmente contestato: la decisione di spostare la paziente in un’altra stanza perché infastidito dai lamenti provocati dal dolore.
La svolta è arrivata solo con il cambio turno. La dottoressa subentrata ha disposto nuovi e più approfonditi accertamenti, ritenendo necessario chiarire il quadro clinico prima di qualsiasi decisione. Una scelta che si è rivelata determinante. La tac eseguita successivamente ha evidenziato un grave problema intestinale, rendendo indispensabile un intervento chirurgico urgente, rivelatosi salvavita per la donna.
La famiglia ha voluto raccontare pubblicamente l’accaduto non solo per denunciare quanto avvenuto nelle prime fasi del ricovero, ma anche per riconoscere il valore del lavoro svolto successivamente. «Abbiamo sporto denuncia affinché episodi simili non si ripetano – spiegano i parenti, che hanno chiesto di restare anonimi – perché poteva andare molto peggio. Allo stesso tempo sentiamo il dovere di ringraziare la dottoressa che ha compreso subito la gravità della situazione. Senza di lei, oggi probabilmente staremmo raccontando un’altra storia».
Un racconto messo nero su bianco che vuole essere anche un monito sulla gestione del pronto soccorso del Ruggi, spesso finito al centro di polemiche e segnalazioni. Questa volta, a differenza di altri casi del passato, il destino ha incrociato la competenza e la rapidità di una professionista che ha fatto la differenza, trasformando una notte che poteva finire in tragedia in una storia di salvezza.









