Secondo quanto riportato da Il Mattino, la fase post-elettorale in provincia di Salerno riparte dal rinnovo del Consiglio provinciale, passaggio che pur non coinvolgendo direttamente i cittadini continua a essere uno snodo capace di ridisegnare pesi, rapporti di forza e geometrie interne ai partiti.
L’annuncio è arrivato ieri, quando il sindaco di Salerno e presidente uscente della Provincia, Enzo Napoli, ha formalizzato la convocazione per domenica 11 gennaio. In quella data, dalle 8 alle 20, sindaci e consiglieri comunali dei 158 enti locali non commissariati saranno chiamati a scegliere i nuovi rappresentanti dell’assemblea di Palazzo Sant’Agostino.
Salerno, la partita delle Province riaccende il confronto politico: fissata l’elezione dell’11 gennaio
La scelta della data, seppure in anticipo rispetto ai margini consentiti, non appare casuale. Con l’uscita di scena di Napoli prevista entro la fine dell’anno, l’obiettivo sarebbe garantire un passaggio ordinato e preservare l’operatività dell’ente in attesa che venga individuato il nuovo vertice. Il rinnovo del Consiglio diventa così l’avvio di una più ampia fase di assestamento che coinvolge, direttamente o indirettamente, gli equilibri del centrosinistra salernitano. La figura che influenza maggiormente questa nuova fase è quella di Vincenzo De Luca, intenzionato a rientrare da protagonista nella vita amministrativa della città dopo la conclusione del mandato regionale.
Per il centrosinistra il primo passaggio sarà garantire un’assemblea provinciale coesa. L’obiettivo è replicare l’impianto che nel 2021 portò all’elezione di undici consiglieri su sedici, mantenendo la linea di continuità voluta dal fronte deluchiano. Le liste dovrebbero riflettere gli stessi assetti sperimentati alle recenti regionali, con la compagine “A testa alta” a raccogliere il testimone di Campania Libera. Il principio guida è confermare le alleanze consolidate, evitando scossoni in una fase considerata estremamente delicata.
Parallelamente, l’attenzione si sposterà inevitabilmente su Palazzo di Città. Prima di qualsiasi passo formale, sarà necessario approvare il bilancio di previsione nella seduta prevista per il 22 dicembre. Superato questo adempimento, si aprirà il percorso che porterà all’uscita di Napoli e alla convocazione delle elezioni anticipate in primavera. Le modalità restano da definire: dimissioni con conseguente commissariamento, oppure decadenza, ipotesi più complessa ma non completamente esclusa. In ogni caso, nelle valutazioni interne emerge la volontà di evitare soluzioni opache e di accompagnare la transizione con un percorso chiaro, che prepari il terreno per l’eventuale ritorno di De Luca, figura che continua a rappresentare il baricentro politico del territorio.
