L’estate in provincia di Salerno si apre con una certezza drammatica per migliaia di lavoratori della scuola pubblica: non ci saranno vacanze, ma solo file all’INPS per richiedere la disoccupazione: dall’8 giugno circa 7mila precari tra docenti, collaboratori scolastici e assistenti amministrativi vedranno scadere i propri contratti, rimanendo senza impiego dopo un anno intero di servizio. Il fenomeno, che si estende a tutta la regione Campania, interessa complessivamente almeno 20mila persone.
Nel solo Salernitano, i numeri sono eloquenti: 2.480 insegnanti nominati da graduatorie provinciali per le supplenze (di cui 1.220 su posti di sostegno), oltre 3.000 supplenti brevi e centinaia di lavoratori ATA, tutti con incarichi a tempo determinato. Tutti destinati a restare senza lavoro per i mesi estivi.
Salerno, a giugno scadono i contratti dei precari: in bilico 7mila prof e collaboratori scolastici
“Hanno mandato avanti le scuole, sostenuto gli alunni, sanificato gli ambienti, coperto le segreterie. Ora lo Stato li saluta, come se fossero usa e getta. È uno sfruttamento sistemico e vergognoso”: questa la denuncia della segretaria regionale della Uil Scuola Campania, Roberta Vannini, che da anni segue con attenzione le sorti dei lavoratori precari del settore scolastico.
I contratti termineranno tutti a giugno e per migliaia di lavoratori l’unica soluzione rimane la richiesta della Naspi, l’indennità di disoccupazione.
“Si tratta di lavoratori che hanno svolto ruoli fondamentali per il funzionamento degli istituti e che, a fine anno scolastico, vengono messi alla porta”, spiega ancora Vannini. “Ogni giugno vivono lo stesso dramma, nell’attesa di essere ‘riesumati’ a settembre. Non è solo precarietà lavorativa: è precarietà di vita”.
Secondo il dossier Uil, dal 2015 al 2024 il numero di docenti precari di lungo termine nel territorio è aumentato vertiginosamente: da 902 a 2.463, con una crescita del 34,49%. Un’escalation che mostra come la figura del lavoratore “a scadenza” sia ormai strutturale nella scuola italiana.
“L’alternarsi annuale tra contratti e disoccupazione”, conclude Vannini, “produce effetti devastanti sulle famiglie. Come si può progettare un mutuo, pianificare una famiglia, se ogni anno non sai se lavorerai?”.
Richiesto un piano di stabilizzazioni
La richiesta del sindacato è chiara: un piano straordinario di stabilizzazioni per ridare dignità a migliaia di lavoratori e continuità alle scuole. “Chiediamo un piano straordinario di stabilizzazioni. Non possiamo accettare che migliaia di lavoratori solo nel nostro territorio vengano espulsi ogni anno. Non possiamo tollerare che a settembre ci si ritrovi con cattedre scoperte, alunni senza continuità e dirigenti costretti a rincorrere le emergenze”.