Cronaca Salerno

Salerno, Cgil e Flai in presidio alla Prefettura contro il caporalato e lo sfruttamento

Agromafie salerno
Immagine di repertorio
Agromafie salerno

Lunedì 26 maggio, dalle 10:00 alle 12:00, la CGIL di Salerno e la FLAI CGIL saranno in presidio davanti alla Prefettura, per chiedere che si applichi fino in fondo la Legge 199 contro il caporalato e per denunciare l’abuso di appalti e subappalti al massimo ribasso, che riducono i diritti dei lavoratori a variabili d’impresa. Lo riporta Il Mattino.

Salerno, Cgil e Flai in presidio alla Prefettura contro il caporalato

I dati diffusi dal bollettino Metes 2024 destano ancora molte preoccupazioni per quanto riguarda il lavoro nella filiera agroalimentare: «nei campi, nei magazzini, nei cantieri, dove le braccia dei lavoratori – per lo più migranti – sostengono l’economia agricola locale, il diritto resta un miraggio» – denunciano i sindacalisti.

In provincia di Salerno il 59,5% delle aziende agricole controllate è risultato irregolare. Dietro questi numeri ci sono lavoratori non dichiarati, paghe da fame, turni massacranti, contratti falsi o assenti.

Lavoratori immigrati ricattati per il permesso di soggiorno

«Ci sono lavoratori immigrati che per i requisiti previsti dalla legge Bossi-Fini lavorano in condizioni di irregolarità, spesso sotto il ricatto del permesso di soggiorno o di un alloggio precario. È inaccettabile immaginare che lo sfruttamento nell’agroalimentare sia normalizzato dalla incapacità di trovare soluzioni definitive, benché tanto sia stato fatto in tal senso, negli ultimi venti anni – spiega Alferio Bottiglieri, segretario generale della FLAI CGIL Salerno -. Ci sono ancora lavoratori impiegati anche dodici ore al giorno per un salario che anche se formalmente rispetta la paga prevista dai contratti nazionali e provinciali, in realtà viene retribuita per meno giornate rispetto a quelle effettivamente lavorate. Lo Stato deve farsi sentire, non solo con repressione, ma con prevenzione, attraverso più controlli, più ispettori e più coraggio. La Legge 199 del 2016 ha introdotto strumenti importanti per contrastare questi fenomeni, ma l’efficacia dipende dall’applicazione sul territorio e dalla vigilanza istituzionale».

Il presidio

«Chi denuncia spesso lasciato solo – commenta Antonio Apadula, segretario generale della Cgil Salerno -. Il presidio del 26 maggio è un atto di resistenza civile. I dati del Bollettino METES raccontano una realtà devastante che attraversa tutta la Campania e si aggrava nei meccanismi di appalto e subappalto, dove la responsabilità si dissolve e lo sfruttamento trova terreno fertile. Ma dietro le percentuali ci sono vite umane e famiglie. Serve più Stato, più controlli, più giustizia sociale. E soprattutto, più coraggio collettivo: nessuno dovrebbe più sentirsi solo quando denuncia lo sfruttamento.»

 

 

 

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