Cronaca Salerno, Salerno

Salerno, blitz nel carcere: sequestrati sei telefoni cellulari e droga. Il Sappe chiede più risorse

Carcere Salerno rissa
Il carcere
Carcere Salerno rissa

Operazione di perquisizione straordinaria questa mattina nel carcere di Salerno, dove il personale della Polizia Penitenziaria ha rinvenuto e sequestrato sei telefoni cellulari e un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti. A rendere nota l’operazione è Marianna Argenio, vicesegretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), che ha elogiato l’efficienza e la professionalità degli agenti coinvolti.

Salerno, blitz nel carcere: sequestrati sei telefoni cellulari e droga

Secondo quanto dichiarato dalla sindacalista, il risultato è stato ottenuto “grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla dedizione degli agenti in servizio”, che hanno operato nonostante le condizioni critiche in cui versa l’istituto di pena. Argenio ha infatti sottolineato la carenza di organico, acuita dal periodo estivo e dai piani ferie, oltre al sovraffollamento che continua a interessare il carcere salernitano.

Il Sappe, esprimendo apprezzamento per l’operato degli agenti, ribadisce la necessità di dotare la Polizia Penitenziaria di strumenti tecnologici moderni ed efficienti. “La sicurezza penitenziaria – afferma Argenio – non può più poggiare esclusivamente sul coraggio e sulla professionalità del personale, ma deve essere sostenuta da risorse adeguate, come previsto dal nuovo piano carceri annunciato dal governo”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, che ha chiesto “interventi urgenti e concreti” a sostegno del personale in servizio nella struttura salernitana. Capece ha inoltre fornito un dato preoccupante: nel triennio 2022–2024, nelle carceri italiane sono stati sequestrati quasi 5.000 telefoni cellulari introdotti illegalmente (per la precisione 4.931).

“Non possiamo più permettere che episodi del genere diventino la normalità – ha concluso Capece – La sicurezza degli operatori, dei detenuti e della collettività intera è messa a rischio. Servono misure strutturali, controlli più efficaci e investimenti mirati”.

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