Secondo quanto riportato da Il Mattino, la Campoania torna alle urne in uno scenario radicalmente diverso da quello di cinque anni fa. L’appuntamento elettorale arriva dopo un ciclo politico chiuso con l’uscita di scena del governatore Vincenzo De Luca, mentre partiti e liste si presentano con assetti profondamente rinnovati. I seggi si aprono oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15, in un contesto segnato dal persistente calo di affluenza, da tempo considerato il vero termometro della partecipazione civica in Campania.
La provincia di Salerno decisiva al voto: nove seggi in bilico
La principale novità normativa riguarda l’introduzione della soglia di sbarramento al 2,5% dei voti validi regionali, un elemento destinato a incidere su strategie, alleanze e candidature. Il centrosinistra schiera un fronte più compatto rispetto alla precedente tornata, costruito attorno all’intesa tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e le altre componenti del cosiddetto “campo largo”. Lo schieramento si presenta con un numero ridotto di liste rispetto al 2020, mentre il centrodestra opera la manovra opposta, ampliando il proprio perimetro politico.
Rispetto alle 28 liste del precedente voto, oggi sono in corsa in totale 20 gruppi, con sei aspiranti presidenti anziché sette. A sostegno di Roberto Fico si muovono otto liste, dalle forze tradizionali del centrosinistra alle nuove formazioni civiche. Stessa consistenza numerica per la coalizione che appoggia Edmondo Cirielli, sostenuta da partiti storici del centrodestra e nuove sigle come quella dei Pensionati Consumatori. Il quadro è completato da quattro candidature indipendenti che raccolgono l’eredità degli outsider presenti anche cinque anni fa.
Il riassetto riguarda anche il personale politico. Molti protagonisti del 2020 tornano in campo sotto insegne diverse, con spostamenti che hanno ridisegnato gli equilibri fra partiti e civiche. Figure provenienti da esperienze centriste, ambientaliste o socialiste convergono ora su liste più strutturate, mentre altre portano il proprio peso elettorale in nuovi contenitori politici. Tra le trasformazioni più evidenti, la scomparsa di alcune storiche liste civiche del centrosinistra e il debutto di nuovi progetti, come quello del Psi rinnovato attorno a “Avanti Campania”.
Il voto nel territorio salernitano assegnerà nove seggi. Nel 2020 De Luca superò il 68%, con un risultato particolarmente marcato nella circoscrizione di Salerno. Da allora, il quadro politico locale ha vissuto una profonda ridefinizione: conferme, rientri e tentativi di rilancio scandiscono le candidature nelle principali coalizioni. Nel centrodestra si registrano ritorni di nomi già in corsa, mentre il M5S ripresenta l’uscente Michele Cammarano.
La nuova competizione si apre dunque con un mosaico politico ricomposto, regole modificate e schieramenti ridisegnati. Gli elettori avranno due giorni per indicare il successore del governatore uscente e stabilire la nuova geografia del Consiglio regionale.









